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L’associazione “Valdarno in Bici” interviene sul progetto della nuova piazza Marsilio Ficino. Luci e ombre

Bene lo spazio pedonalizzato, le panchine e le alberature. Qualche perplessità sull’area di carico e scarico delle merci e sulle strade laterali. L’associazione FIAB ValdarnoInBici ha voluto dire la sua sul progetto di riqualificazione di piazza Marsilio Ficino a Figline, che in questi giorni ha fatto molto discutere. Ci sono aspetti positivi e altri negativi. Piace, ad esempio, l’idea di voler creare un luogo di condivisione degli spazi, in cui si pensa in modo forte anche ai pedoni e agli utilizzatori delle biciclette. ” Come associazione siamo contenti di vedere uno spazio centrale totalmente libero dalle auto e approviamo la comparsa delle panchine che permetteranno ai cittadini di fermarsi a vivere la piazza e non più ad utilizzarla come semplice luogo di passaggio – ha sottolineato ValdarnoInBici – . Anche la discussa scelta di inserire degli alberi nella piazza trecentesca può ritenersi una scelta valida perché permetterà una fruibilità dello spazio anche in giornate assolate”. E veniamo ai punti più critici. Il primo riguarda la presenza delle corsie laterali di carico/scarico merci. L’associazione ha chiesto una regolamentazione efficace, con la limitazione dell’accesso a determinate e strette fasce orarie, in modo da non generare confusione tra gli utenti della piazza e di preservare la sicurezza di pedoni e ciclisti. A tal proposito potrebbero essere installati anche limitatori di velocità, in modo da impedire alle auto di transitare ad una velocità superiore al 10km/h. C’è poi il tema della progettualità integrata.”Come associazione abbiamo sottolineato più volte l’esigenza di realizzare gli interventi singoli pensando però in un’ottica più vasta. In questo progetto -ha aggiunto ValdarnoInBici- ci sembra che manchi proprio una visione di insieme che consideri anche i due corsi di accesso alla Piazza come parte integrante di un centro storico più vivo. Destinare la piazza anche a pedoni e ciclisti ma non dare loro la possibilità di accedervi in maniera sicura è una criticità da risolvere”. La proposta è chiara: creare una sorta di Zona 30 da realizzare attraverso marciapiedi a raso, strettoie, parcheggi alternati e tutti quei piccoli interventi di moderazione del traffico che permettano di avere uno spazio sicuro e condiviso.

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