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Il consiglio comunale di Figline Incisa approva all’unanimità un documento sulla Bekaert. “Certezze e garanzie sul futuro”

“Certezze e garanzie per il futuro della Bekaert di Figline”. A chiederlo, sotto forma di documento, l’intero consiglio comunale di Figline Incisa che ieri sera ha approvato all’unanimità una mozione che impegna l’amministrazione comunale ad attivarsi con la direzione dell’azienda. “Vogliamo sapere quali prospettive ci sono per il nostro stabilimento”, hanno chiesto nel documento i consiglieri Francesca Farini del Pd, Simone Lombardi di Idea Comune e Piero Caramello. In particolare è stato chiesto di promuovere un incontro alla Città Metropolitana di Firenze e alla Regione Toscana, assieme alle organizzazioni sindacali, affinché la direzione aziendale comunichi la quantità di investimenti economici previsti che intende operare a seguito della riorganizzazione annunciata per ridurre i costi dello stabilimento. “E’ poi possibile, per la Bekaert, utilizzare i fondi strutturali europei per la ricerca e lo sviluppo, come avviene per altre aziende toscane?”, hanno chiesto i tre consiglieri. Non sono poi mancati riferimenti alla forza lavoro. Nella mozione, infatti, viene auspicato che, pur nel rispetto dell’autonomia negoziale delle parti, l’eventuale accordo non abbia ricadute sociali per i lavoratori e per il territorio valdarnese. La giunta comunale di Figline Incisa è stata poi invitata, entro il 30 giugno 2016, a convocare un tavolo istituzionale assieme ai sindacati e alla direzione aziendale per la verifica degli investimenti effettuati. Infine, entro il 31 dicembre 2016, a Mugnai@C. è stato chiesto di mettere insieme tutte le parti (istituzioni locali, organizzazioni sindacali, direzione aziendale) presso il Ministero dello Sviluppo economico. “In quella sede – si legge nel documento approvato – l’azienda presenti un Piano industriale per lo stabilimento di Figline per gli anni 2018-2020”. Dal canto suo l’esecutivo cittadino ha ribadito la sua ferma intenzione di seguire tutto il percorso di riorganizzazione assieme ai vari soggetti interessati, con l’obiettivo di mantenere i livelli occupazionali e di incentivare ricerca e sviluppo presso lo stabilimento di Figline.

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