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“Blitz”di polizia e carabinieri in una villa di Rendola durante una festa anni ’60. Mancavano i permessi. La difesa

Sabato sera si erano dati appuntamento in una villa immersa nelle campagne montevarchine, poco lontano dal centro abitato di Rendola. Un tam tam partito anche su Facebook che invitava a presentarsi alla festa “vintage” dal titolo “Tutti Frutti”. Una serata all’insegna della musica con brani degli anni ’50 e ’60 e abbigliamento in tema. Ma lo spettacolo non è andato a buon fine, in quanto ai cancelli della villa, da cui si arriva percorrendo mezzo km di strada bianca in aperta campagna, si sono presentati agenti del commissariato di polizia di Montevarchi, carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Arezzo e della Compagnia di San Giovanni, vigili urbani di Montevarchi e ispettori Inps e Siae. Naturalmente non erano venuti per ballare, ma per verificare le autorizzazioni. Autorizzazioni che, in base ai successivi accertamenti mancavano, almeno in parte. Secondo le forze dell’ordine, infatti, alla festa partecipavano anche non soci, ma sarebbero state rilevate infrazioni anche in materia fiscale e di sicurezza sul lavoro. Le conseguenze sono state immediate. Stop alla musica e tutti a casa. Uno dei soci e organizzatori, il giorno dopo, ha rilasciato al quotidiano “La Nazione” alcune dichiarazioni. Dopo aver ricordato che tutte le persone che erano impegnate nelle varie mansioni sono soci tesserati e volontari, il giovane ha precisato che all’ingresso della villa c’era un’incaricata che aveva il compito di verificare le tessere, facendole eventualmente compilare ai non soci che volevano entrare. “Non escludo che qualcuno abbia eluso i controlli e sia entrato lo stesso – ha detto l’organizzatore -. Ma questo può capitare in presenza di un numero così elevato di avventori”.

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