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Lo sfogo di Giuseppe Del Cucina, il marito della donna di Ponticino vittima di una rapina. “Nessuno ci può più proteggere”

Ha vissuto momenti di autentico terrore Carla Calvani, la 68enne di Ponticino che lunedì sera è stata per alcuni lunghissimi minuti ostaggio di un gruppo di rapinatori. La pensionata  è stata malmenata e legata ad un letto e i malviventi hanno poi  arraffato tutto quello che si poteva arraffare all’interno della villa di famiglia, sulle campagne di Laterina. Diecimila euro il bottino tra contanti e gioielli. A trovare la madre in quello stato il figlio Tommaso, che rientrando dalla palestra ha fatto la tragica scoperta. Dalle colonne de “La Nazione”, è stato però il marito della donna, Giuseppe Del Cucina, commerciante in oro con un negozio a Montevarchi, ad esplodere e a denunciare una situazione non più sostenibile. “Quello che è successo – ha detto – è di una gravità inaudita. Niente e nessuno ormai ci può più proteggere e  lo testimonia il fatto che questa è la seconda rapina che abbiamo subito nel giro di quattro anni. Questi criminali vengono qui in Italia sapendo che, in caso di arresto, se la cavano con poco. Occorrono pene certe e severe  – ha aggiunto De Cucina –  e un giro di vite nei controlli e nella repressione. Episodi del genere non si possono più tollerare. Chi restituirà alla mia famiglia la tranquillità rubata?”.  Nel 2011, come ha ricordato il commerciante valdarnese,  un’altro grave fatto di cronaca scosse la sua famiglia. I malviventi, alle quattro di notte, entrarono in casa forzando la finestra del bagno, armati di catene e pistole. Il figlio Tommaso, chiuso nella sua stanza, riuscì a fuggire. “Da allora – ha concluso Del Cucina – decidemmo di installare un sistema di allarme. Ma chi poteva pensare che questa volta si presentassero addirittura all’ora di cena”. La follia umana, purtroppo, non ha orario.

 

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