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Chiude l’Unione dei Comuni tra Cavriglia e San Giovanni. Carbini. “Avevamo ragione noi. Non diventeremo Cavriglia Scalo”

Lunedì prossimo il consiglio comunale di San Giovanni Valdarno sancirà la definitiva chiusura dell’Unione dei Comuni con Cavriglia. Come ha già fatto, del resto, il parlamentino cavrigliese, che stamani ha votato all’unanimità l’atto di scioglimento. Un epilogo scontato dopo le vicende degli ultimi mesi, che ha spinto il gruppo Cresce San Giovanni a fare un excursus, ricordando le perplessità che avevano accompagnato, nel 2013, la nascita dell’ente sovracomunale. “Perplessità, però, solo da parte nostra – ha detto il capogruppo Francesco Carbini – , anche perchè la sinergia con Cavriglia rappresentava dei maggiori punti che caratterizzarono la campagna elettorale del Pd sangiovannese nel maggio 2014. Progetto fallito. E noi siamo molto contenti di aver avuto ragione sin da subito. San Giovanni non diventerà Cavriglia Scalo, anche se vogliamo ricordare che nel frattempo il nostro ufficio urbanistica è stato pressochè smantellato e le operazioni economiche si sono svolte tutte nell’area di Bomba, nel comune di Cavriglia”. Il movimento ha comunque sottolineato che in questi due anni l’organismo ha comportato uno spreco di tempo e di risorse che potevano essere destinate ad altro, accusando nel contempo l’amministrazione Viligiardi di agire in modo “schizzofrenico”. “Nel 2009 – ha ricordato Cresce San Giovanni – il sindaco smantellò le gestioni associate con Cavriglia, quindi sponsorizzò il comune unico del Valdarno, poi volle formalizzare un’unificazione di alcuni servizi con Terranuova e Montevarchi, infine nel 2013 avallò la nascita dell’Unione con Cavriglia, per poi oggi ammettere candidamente quello che noi abbiamo sempre sostenuto: ovvero che i cittadini non hanno avuto alcun beneficio…”. Per la lista di opposizione la città meriterebbe altro, ovvero meno proclami, meno progetti altisonanti e più attenzione sia ai problemi quotidiani che “a quei gruppi come il nostro – ha concluso Carbini – che, con serietà e competenza cercano di vigilare e consigliare questa amministrazione su temi reali, per non finire, come adesso, in un amaro antipasto del te l’avevo detto”.

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