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Anche il Valdarno piange la morte di Riccardo Marasco. Ha rappresentato un pezzo di storia della musica popolare toscana

La musica popolare toscana è in lutto. E’ morto infatti nella giornata di oggi, all’età di 77 anni Riccardo Marasco, cantautore e menestrello, che con i suoi stornelli ha girato una moltitudine di paesi della Toscana, valorizzando la tradizione popolare di Firenze e del Granducato. Marasco era legato anche al Valdarno e moltissime volte ha preso parte a spettacoli un pò in tutte le piazze, divertendo il pubblico con la sua canzone vernacolare. Alla fine degli anni novanta, a Cavriglia, in occasione della consegna delle chiavi della città a Piero Pelù, l’allora sindaco Enzo Brogi fece fare i cosiddetti “onori dei casa” proprio a Marasco, la cui musica, ovviamente, era agli antipodi rispetto a quella rock dell’ex Liftiba. “Con Riccardo perdiamo un grande personaggio dello spettacolo – ha ricordato Enzo Brogi -. Tra l’altro nel suo ultimo album c’è una prefazione mia e di Leonardo Pieraccioni”. Nato a Firenze il 29 ottobre 1938, Marasco ha scritto pagine memorabili della tradizione popolare toscana, con brani diventati celebri: “L’alluvione”, “La lallera” e “La Teresina”. E’ stato il degno allievo del grande Odoardo Spadaro. Profondo cordoglio per la morte di Marasco è stato espresso anche dal presidente del consiglio regionale della Toscana Eugenio Giani. “Questa notizia mi ha sconvolto – ha detto – Riccardo è stato un interprete autentico del canto popolare fiorentino. Ricordo benissimo quando nell’ambito degli scambi culturali del gemellaggio con la città di Kyoto i giapponesi preferirono lui alla mostra di alcuni quadri esposti agli Uffizi”.

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