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Giudice di Pace. Il sindaco Grasso. “Montevarchi è ancora in ballo. Ma è difficile convincere il personale ad accettare”

Montevarchi non ha ancora perso le speranze di riottenere l’ufficio del Giudice di Pace. Anche se il tempo vola e l’arruolamento del personale che dovrebbe operare all’interno del presidio risulta assai complicato. Parole del sindaco Francesco Maria Grasso, che ha spiegato le prossime mosse. “Abbiamo fatto un interpello interno al comune per invitare chi fosse interessato a lavorare all’ufficio del Giudice di Pace a manifestare la sua volontà – ha detto Grasso -. Hanno risposto una decina di persone, ma dopo un colloquio diretto con il sottoscritto, sei hanno rinunciato preventivamente”. Quali i motivi? “La nuova mansione – ha sottolineato il sindaco – non prevede turnazioni, nè reperibilità, nè servizi notturni, come invece avviene in comune. Questo comporta, per l’interessato, un corrispettivo minore di circa 150 euro al mese. Per questo è complicato invogliare il personale ad accettare”. Tra l’altro non c’è molto tempo. Grasso ha indicato nella fine di aprile il termine ultimo per individuare le persone, almeno tre, che lavoreranno all’interno del presidio giudiziario. Un soggetto aveva già manifestato la sua disponibilità, quindi ne mancano due. Ed è corsa contro il tempo.

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