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Presentato il Patto Territoriale per la Salute Mentale del Valdarno. Molti i progetti

E’ stato presentato martedì scorso all’Auditorium dell’ospedale di Santa Maria alla Gruccia il “Patto Territoriale per la Salute Mentale zona Valdarno”. Presenti, oltre ad una rappresentanza della Conferenza dei Sindaci e alla Asl, le associazioni del territorio, tra cui Koinè, direttamente coinvolta. Il nuovo accordo prevede la messa a punto di una serie di progetti, alcuni dei quali già in essere e altri in via di definizione, che coinvolgeranno il tessuto sociale del territorio. Quattro le aree di lavoro: le attività di prevenzione verso l’infanzia e l’adolescenza, l’abitare, il lavoro e l’auto-aiuto. Tra i progetti più importanti
Il “Patti Smit”, legato alla comunicazione, con la costruzione del nuovo sito e l’individuazione del logo. C’è poi il Sistema delle Opportunità, ovvero una mappatura degli spazi e delle risorse per promuovere inserimenti lavorativi e progetti di socializzazione e inclusione sociale. Un altro progetto interessante che partirà a breve riguarda “l’Abitare Supportato” , che prevede la ricerca di appartamenti per attivare un progetto di autonomia abitativa. Coinvolti anche gli enti locali, con l’organizzazione di una giornata rivolta al personale tecnico per discutere di riorganizzazione degli strumenti urbanistici per il recupero di unità destinate a progetti di autonomia abitativa. Un altro tema importante che sarà affrontato riguarda l’Agricoltura Sociale, con l’implementazione dell’esperienza di agricoltura sociale del progetto Orti Snam, finalizzato alla produzione ortofrutticola di filiera corta destinata alla ristorazione scolastica locale. A Montevarchi sarà poi aperto, in centro, “l’Albebaran Social Club”, un locale dove svolgere un servizio di informazione, orientamento e tutoraggio in attività di volontariato, sportive e occupazionali. Sarà un vero e proprio punto di riferimento per le attività delle associazioni culturali e di promozione sociale. Previste attività pomeridiane e serali rivolte a giovani in carico al servizio di riabilitazione. E’ già attiva invece la “Fabbrica di Cioccolato”, che ha attualmente sede sopra l’asilo di Bucine. Si occupa di attività di prevenzione rivolta a bambini da 0 a 5 anni. In estate l’idea è di spostare la sede a San Giovanni, con l’ampliamento dell’orario di attività e l’attivazione di un progetto sperimentale di osservazione e prevenzione del disagio nell’infanzia. Tra le altre iniziative, un corso di formazione per aiuto cuochi presso circolo Arci di Levane e un corso di narrativa autobiografica per operatori della Salute Mentale.

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