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San Giovanni. Tutto esaurito al consiglio comunale straordinario sulla sanità

Grande affluenza ieri sera alla sala della musica di San Giovanni Valdarno per il consiglio comunale straordinario sulla sanità, caduto, senza volerlo, il giorno dopo la conferenza stampa che ha sancito la fine anticipata del  distretto sanitario unico annunciando però l’integrazione tra gli ospedali della Gruccia e del Serristori.  Nel suo intervento introduttivo, Msurizio Viligiardi ha ricordato che il comprensorio sanitario unico è naufragato per motivi di natura politica, in quanto non tutti i sindaci si sono mostrati disponibili a spostarsi dalla rispettiva Asl. L’integrazione dei due presidi e dei servizi territoriali rappresenta comunque un risultato importante ed è un progetto sul quale ci sarà comunque da lavorare. Critico il rappresentante della lista “Per un’Altra San Giovanni ” Lorenzo Martellini, che è partito dall’accordo sottoscritto dai sindaci del Valdarno Aretino e Fiorentino e dalla Valdisieve nell’aprile del 2015. Intesa che prevedeva anche un’integrazione in termini sanitari. “I nostri amministratori – ha detto – si erano presi un impegno ben preciso che è stato disatteso. È grave che i sindaci del Valdarno non si siano trovati d’accordo su un obiettivo così strategico per il nostro territorio “. Martellini ha polemizzato anche sulla conferenza stampa di martedì scorso, sottolineando che l’assessore Saccardi avrebbe fatto meglio a confrontarsi con i cittadini e non in Palazzo D’Arnolfo, senza contraddittorio. “La scelta sulle aree distretto era già stata presa dalla Regione – ha aggiunto Martellini – e i nostri sindaci non hanno fatto altro che piegarsi alla linea politica del PD regionale. Abbiamo perso un occasione storica per fare un vero cambio di passo”. Di tutt’altro parere il capogruppo della lista “Cresce San Giovanni ” Francesco Carbini, che ha precisato come quello del distretto unico non sia mai stato un dogma per lo schieramento che rappresenta.  Importante è invece parlare dei problemi reali della sanità, come ad esempio il tema delle liste d’attesa. “Era comunque logico che le aree distretto sarebbero state disegnate così – ha detto Carbini -. La battaglia, infatti, doveva essere condotta per rivedere la legge di riforma del sistema sanitario, appoggiando il referendum. Cosa che non è avvenuta e ora ne paghiamo le conseguenze. I nostri sindaci – ha aggiunto il capogruppo della lista civica – hanno comunque dimostrato di non aver nessun potere contrattuale nei confronti della Saccardi”. Ma non tutto è criticabile. Carbini ha infatti sottolineato che gli annunci fatti dall’assessore regionale sono molto importanti e se verranno mantenuti bisognerà complimentarsi anche con il presidente della Conferenza dei Sindaci. “Bisogna però vigilare che dalle parole si passi ai fatti – ha concluso Carbini – . Rivediamoci tra sei o sette mesi e tracciamo un bilancio”. Tra gli altri interventi quelli del consigliere dei 5 Stelle Focardi, che ha manifestato forti dubbi sul futuro dei due presidi della Gruccia e del Serristori, che rischiano di diventare sudditi dei due capoluoghi, Arezzo e Firenze. ” Il centro analisi e l’anatomia patologica, ad esempio, sono già al San Donato – ha detto – . Se non difenderemo i nostri ospedali, piano piano diventeranno sempre più deboli”. Tra gli interventi del pubblico, da segnalare quello del sindaco di Terranuova Sergio Chienni, che è entrato nel merito della vicenda, ricordando che, comunque, l’ospedale di Santa Maria alla Gruccia, all’interno della Asl della Toscana Sud Est, rappresenta il quarto nosocomio per numero di accessi dopo quello di Siena, Arezzo  e Grosseto. ” Andando  con Firenze – ha proseguito – non avremmo avuto tutto questo peso. E  comunque l’assessore Saccardi ha preso impegni ben precisi, anche a livello temporale,  e lo ha fatto davanti ai sindaci. No  ho nessun dubbio che non vengano mantenuti”. Simone Nocentini, della lista civica “Terranuova in Comune” ed operatore sanitario ha parlato di un anno di chiacchiere e di lavoro buttato via. “La zona distretto – ha aggiunto – avrebbe messo in sicurezza i due ospedali territoriali. Si è deciso scientificamente di non utilizzare questo strumento, che avrebbe rappresentato, evidentemente, una turbativa importante a livello politico”. Nocentini si è mostrato polemico con i sindaci del Valdarno Fiorentino  ( “Hanno decretato la fine del Serristori “) e sottolineato che non c’ è la tutela legislativa per salvaguardare i presidi sanitari dell’intera area Valdarnese.  Al  consiglio comunale hanno partecipato moltissimi cittadini. Segno che quando si affrontano temi che incidono sulla “carne viva”della gente i riscontri ci sono. Eccome se ci sono.

Alcune immagini del consiglio comunale straordinario sulla sanità 

 

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