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Referendum: i motivi del “no” nel paese del ministro Boschi

“E’ stato un ‘no’ all’operato di Renzi, maturato nel popolo della Sinistra. Maria Elena Boschi non c’entra”. Questa la chiave di lettura del Gran Rifiuto di Laterina, l’unico comune del Valdarno che ha bocciato il referendum, seppure di stretta misura. Una manciata di voti che, ha detto il sindaco Catia Donnini, “in questo contesto pesano come un macigno”. Perchè Laterina è il paese della madrina delle riforme e quel misero distacco di 23 schede potrebbe apparire come una presa di distanza inattesa nel borgo che ha sempre difeso lei e la sua famiglia anche nei momenti più difficili, quelli del crac di Banca Etruria. “Una sconfitta di cui mi sento in parte responsabile – spiega la prima cittadina – perché non siamo riusciti a convincere gli elettori della bontà della proposta”. Una debacle interna al Pd e a Rifondazione Comunista che qui hanno solide radici, governano il Comune in tandem e si sono espressi per il no: “E’ stato un voto nel merito contro una riforma che non ritenevamo appropriata – ha proseguito l’assessore in quota Rifondazione Giovanni Lari – e anche sul Governo Renzi”. Quindi non una bocciatura personale alla Boschi, “che conosciamo e apprezziamo – conclude  – ma alla linea politica degli ultimi mesi”. Che avrebbe scolorito quel po’ di rosso rimasto sulla bandiera del Pd: “Da queste parti il rosè non piace”, ha ribadito Diego Cerbai, il presidente del Circolo “Bella Ciao”. Giovane consigliere comunale con tessera Dem ha votato no per un semplice motivo: “Non si può snaturare oltre il partito”.

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