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Chiude il servizio odontoiatrico a Montalto. Pergine volta Pagina chiede chiarimenti urgenti al sindaco

Chiude il servizio di odontoiatria nel distretto socio – sanitario di Montalto, la frazione di Pergine Valdarno.
Nei giorni scorsi sul portone d’ingresso è apparso un cartello che annuncia il trasferimento dal 28 del mese nel polo odontoiatrico di Montevarchi. E immediata arriva la reazione del gruppo consiliare “Pergine Volta Pagina” anche perchè il taglio è arrivato senza alcun preavviso alla cittadinanza, com’era già avvenuto due anni fa per il servizio prelievi. I consiglieri chiedono al sindaco di chiarire i motivi della mancata informazione a residenti e gruppi consiliari.
E in particolare “quando è stata data comunicazione nell’ambito della Conferenza dei Sindaci riguardo alla chiusura del servizio in oggetto; quale è stata la posizione del sindaco di Pergine al riguardo, possibilmente dando prova della fermezza delle posizioni attraverso i verbali redatti in conferenza dei sindaci, dato che, anche nel lontano 2015, lo stesso sindaco ribadì di aver “espresso una posizione dura e polemica contro la tendenza di tagli a cui stavamo assistendo”. Di chiarire le motivazioni della mancata informazione alla cittadinanza, oltre che ai gruppi consiliari in occasione dell’ultimo Consiglio Comunale. Di esprimersi riguardo alle azioni che l’amministrazione intende mettere in atto, al fine di salvaguardare nel distretto l’unica specialistica ad oggi rimasta, ovvero quella oculistica”.
La lista civica ricorda, inoltre, che la cancellazione “va a discapito delle fasce più deboli della popolazione, in particolare gli anziani, per i quali la mobilità risulta molto spesso difficile” e che non ci sono notizie del progetto di realizzare nel distretto la “Bottega della Salute”: “Non abbiamo visto nessuna evoluzione dal 2015 – scrivono i consiglieri – se non qualche accenno da parte del primo cittadino sull’attesa dell’uscita di un apposito bando”.
La minoranza invita Simona Neri a un confronto con gli abitanti e a creare un tavolo di lavoro che coinvolga i diversi gruppi consiliari e i cittadini per fare fronte comune nei confronti della Asl “con l’obiettivo, seppur minimo, di salvaguardare almeno quanto attualmente rimasto nei nostri distretti”.

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