“Stessa musica di sempre quella suonata a San Giovanni dall’assessore regionale alla sanità”. Così i consiglieri di Avanti Montevarchi Paolo Ricci e Fabio Camiciottoli commentano la serata promossa dal Pd sangiovannese con Stefania Saccardi e il direttore generale della Asl Toscana sud est Desideri.
Nel mirino delle critiche la “conferma della rigidità della legge regionale in tema di confini amministrativi della aziende e, quindi, dell’ipotesi distretto Valdarno – spiegano i consiglieri Ricci e Camiciottoli – e la mancanza di volontà nel dare piena attuazione alle norme che permettono di integrare servizi pubblici e privati per abbattere le liste d’attesa in diagnostica e specialistica”.
E se l’assessore ha ribadito che il distretto unico di vallata, con l’integrazione dei due ospedali, sarà possibile solo se i Comuni decideranno a quale azienda sanitaria appartenere, Avanti Montevarchi afferma: “Ciò equivale a dire che i valdarnesi possono scordarsi il distretto unico, l’integrazione ospedaliera e, in futuro, anche qualche servizio. La legge regionale non è né può essere un totem da venerare! Se per zone storicamente e territorialmente omogenee sono opportune e funzionali ai bisogni dei cittadini soluzioni flessibili la normativa deve prevederle. Al netto delle furbate tattico-politiche oggi occorre rilevare che su questo specifico punto la sindaca di Montevarchi Chiassai ha molte ragioni”.
Quanto alle liste di attesa, gli esponenti di opposizione ritengono che occorra “inventariare il privato che esiste per integrarlo nel sistema su base trasparente e non, magari, attraverso contrattazione individualistiche”.
Il gruppo consiliare nell’annunciare che presto promuoverà un’iniziativa pubblica sulla sanità territoriale, chiede al Pd e ai sindaci del territorio “di rompere il muro di conformismo e mettere in campo il coraggio necessario a riaprire il dibattito”.