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Bucci e Bucciarelli: “Ecco i debiti dell’amministrazione Grasso. I nostri progetti per la città”

“Tagli ai servizi e debiti inesistenti”. E’ immediata la risposta del vicesindaco Luciano Bucci e dell’assessore al Bilancio Cristina Bucciarelli alle accuse dell’ex sindaco Francesco Maria Grasso.
In una conferenza stampa convocata nel pomeriggio i due amministratori hanno fatto ancora una volta il punto della situazione.
“I debiti a cui ci riferiamo – hanno spiegato – sono quelli dei contenziosi ereditati, come i 127 mila euro più interessi moratori per la provvisoria esecutività di una sentenza pronunciata dal giudice sulla Capannina dell’Arno, i 250 mila euro per saldare l’Enel e altri 127 mila per il credito deliberato e non pagato alla ditta che ha eseguito i lavori del museo Paleontologico”.
Quanto ai suggerimenti per spendere i 316 mila euro di avanzo di amministrazione, lasciato in eredità agli attuali inquilini di Palazzo Varchi, “Grasso si supera quando dice che si devono destinare 80 mila euro per l’inizio della realizzazione della cittadella dell’Aquila – ha ricordato Bucci -. Nel 2011 il suo primo atto di sostanza da sindaco fu mettere in vendita l’antistadio come corrispettivo dei lavori del centro storico, nonostante un referendum che si premunì di bocciare”.
“Per l’implementazione delle strutture di atletica dello stadio, l’amministrazione sta cercando di ottimizzare la gestione degli impianti sportivi e l’ipotesi è di realizzare una pista vera e propria. Sulle casse d’espansione del Pestello ricordo, infine, che i finanziamenti di Regione e Provincia sono nella lista dei “desiderata”.
Scartati i consigli è già chiaro come verrà speso il “tesoretto”: “Nel Consiglio comunale del 27 di aprile – ha concluso Cristina Bucciarelli – contestualmente all’approvazione del bilancio sarà presentata una variazione per destinare 200 mila euro a integrazione del fondo per la manutenzione delle strade e delle aree pubbliche e presto affideremo l’accordo quadro a un’impresa che ha praticato un ribasso di oltre il 24 per cento. Il resto integrerà il fondo rischi passività e quello destinato alla cura del patrimonio immobiliare”.

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