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Il viceministro Toccafondi in visita al Liceo di Montevarchi, “modello virtuoso per l’alternanza scuola – lavoro”

“Alternanza scuola – lavoro: una bella sfida per il futuro dei giovani e un’opportunità per il territorio e la sua economia”. E non è un caso che per illustrare il valore della scelta del Governo di rendere curriculare il rapporto tra studenti e imprenditoria, il sottosegretario al Miur Gabriele Toccafondi abbia visitato questa mattina l’Istituto Superiore montevarchino “Benedetto Varchi”, protagonista di un percorso virtuoso che ha portato anche alla riscoperta della storia dei cappellifici in città.
“Questa scuola si è inventata un itinerario che alterna la didattica alla pratica sul campo – ha proseguito il viceministro -, ha dialogato con Camera di Commercio, ente fieristico e aziende e ha prodotto qualcosa utile per far riscoprire le tradizioni imprenditoriali e culturali e per lo stesso sistema produttivo. Perché quando si è a contatto con i giovani il loro entusiasmo è contagioso”.
Resa obbligatoria due anni fa dalla riforma della cosiddetta buona scuola solo per le classi terze e quarte, ma dal prossimo anno estesa all’intero triennio, l’alternanza scuola – lavoro in provincia di Arezzo coinvolge 39 poli d’istruzione, compresi 2 paritari, con 191 progettualità in itinere sviluppate da ben 4 mila 510 studenti, la maggior parte del 3° anno di superiori (2.830).
Stamattina Toccafondi ha visitato e apprezzato la mostra sull’epopea del cappello in Valdarno, allestita nei locali del “Varchi”, prima di essere accompagnato al Palazzetto dello Sport per l’incontro degli alunni con Paolo Rossi, il campione del mondo di Spagna ’82 ormai valdarnese di adozione. Le parole di Toccafondi intervistato da Alessandro Forni.

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