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Serristori. La soddisfazione dei Cobas: “La Usl ha fatto dietro front. La lotta e la partecipazione pagano”

Sono state accolte con grande soddisfazione dai sindacati Cobas le dichiarazioni dell’assessore regionale per il diritto alla salute Stefania Saccardi che ieri, subito dopo l’incontro con i sindaci del Valdarno Fiorentino, ha annunciato che il servizio di pediatria del Serristori non subirà modifiche. Andrea Calò Domenico Mangiola e Valentina Fontanelli hanno sottolineato la grande determinazione con la quale le organizzazioni sindacali coinvolte, i comitati, i circoli e i cittadini interessati hanno portato avanti questa battaglia a difesa dell’ospedale. “Una determinazione – hanno aggiunto – che ha obbligato la Saccardi a stoppare il progetto di modifica dell’attuale assetto organizzativo della pediatria all’interno del Serristori voluto dalla Direzione Generale della USL Toscana Centro e il cui obiettivo principale era, a partire dal 1 maggio, la chiusura del pronto soccorso pediatrico”.
Insomma, per i Cobas grazie alle donne, alle famiglie, ai lavoratori intervenuti in assemblea, il Pronto Soccorso pediatrico potrà continuare a svolgere l’importante funzione di presa in carico dei piccoli pazienti e rispondere alle necessità di cura espresse dalla popolazione del Valdarno Fiorentino in integrazione con la pediatria territoriale. Naturalmente non tutti i problemi sono risolti.
I delegati sindacali hanno infatti ricordato come la condizione attuale del presidio figlinese rimanga precaria. Per questo è importante anche rispettare i patti territoriali. “La partecipazione delle donne e dei lavoratori – hanno proseguito i Cobas – ha obbligato anche i Sindaci del Valdarno Fiorentino, sottoscrittori del patto territoriale del 2013, a riappropriarsi di quella funzione di governo, controllo e programmazione sanitaria, con troppa disinvoltura delegata a manager e tecnici lontani anni luce dal rendere effettivo il processo di potenziamento, riqualificazione e messa in sicurezza dell’Ospedale Serristori e dei distretti sanitari”.
Calò, Mangiola e la Fontanelli hanno però annunciato che la battaglia non finisce qui. La Regione, La Usl e i Sindaci dovranno infatti assicurare l’arrivo del secondo Pediatra e garantire il servizio sulle 12h. Inoltre è necessario adeguare il personale medico, infermieristico, OSS e tecnico sanitario rispetto alla mole di lavoro che nella quotidianità viene scolta sotto organico. Occorre poi riaprire i posti letto di chirurgia soppressi. I Cobas hanno infine confermato l’incontro richiesto con i sindaci in programma il 27 aprile prossimo e la manifestazione pubblica in programma il 29 aprile.

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