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Grasso torna alla carica: “L’assessore Isetto non ha stanziato un soldo per i progetti culturali”

Dopo la replica dell’assessore alla cultura del comune di Montevarchi Maura Isetto, il consigliere di “Montevarchi Democratica” Francesco Maria Grasso ha di nuovo preso posizione sul tema, ribadendo un concetto già espresso: la politica culturale a Montevarchi sta morendo e la giunta non ha messo un soldo per alimentare i vari progetti. Riguardo ad esempio al Museo Galeffi, che come annunciato dall’amministrazione sarà venduto, l’ex sindaco ha precisato che vendere qualunque immobile di proprietà del comune solo perché ha problemi di manutenzione straordinaria rappresenta una logica arcaica e sempliciotta. Grasso è poi passato ai numeri per ribadire quella che definisce la morte della cultura a Montevarchi. “Nella relazione al rendiconto sul bilancio 2016 – ha detto – , l’amministrazione di centro-destra scrive che le politiche culturali saranno limitate ai pochi mesi estivi in quanto, a causa dei pochi finanziamenti nazionali, vi sono molte mancanze di fondi.
La gestione dell’ufficio promozione del territorio – ha aggiunto – è stata poi privata di una unità di personale in quanto non rifinanziata, ed ad oggi non è stata sostituita, come la persona in organico che andrà in pensione verso il mese di agosto. Quindi avendo sostituzioni si presume che il servizio chiuderà.
Per quanto riguarda i bandi che sono stati pubblicati per la sola gestione di apertura e chiusura del Cassero e della Ginestra – ha proseguito Francesco Grasso – , questi hanno uno stanziamento ridotto del 30% e per soli due anni rispetto ai tre ordinari. Pertanto anche nel 2017 non avremo nessun progetto e/o mostra culturale”. E veniamo ai soldi stanziati nel 2017. L’ex sindaco ha evidenziato che ci sono molti meno investimenti rispetto al 2016, parlando di quasi 100.000 euro di risorse in meno. Grasso si è poi rammaricato verso quei tanti concittadini che operavano ed operano nel settore culturale e che erano presenti in campagna elettorale. “Ad oggi – ha detto – , non una parola. Il silenzio assoluto”.

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