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Tavolo tecnico sulla gestione dei rifiuti. La richiesta del sindaco di Montevarchi Silvia Chiassai

Un tavolo tecnico con Sei Toscana e una nuova intesa per lo smaltimento degli ingombranti. A richiederlo il sindaco di Montevarchi Silvia Chiassai alle prese con una vera e propria emergenza ormai da mesi.
“Alla luce dei primi tre anni di insediamento del gestore – ha affermato – ho chiesto urgentemente all’Ato Toscana Sud la convocazione del tavolo, alla presenza di Sei, per affrontare aspetti non più rinviabili. Fin dalla mia elezione la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti sono tra i problemi più gravi per un servizio inaccettabile sia per le tariffe applicate sia per la qualità offerta. L’attuale gestione non è efficace, né si contraddistingue per economicità”.
La richiesta per contrastare l’ondata di sporcizia e degrado denunciati ogni giorni dai residenti è stilare un nuovo accordo con Sei che consenta ai municipi di conferire in discarica con mezzi propri gli ingombranti che continuano ad essere abbandonati ovunque. Nonostante le 68 violazioni accertate dagli agenti della Polizia Municipale dal luglio scorso, infatti, “continuano a persistere comportamenti scorretti” che nel 2016 hanno prodotto un costo aggiuntivo per la collettività di 59 mila euro.
Altro aspetto gli spazzamenti. L’amministratrice ricorda che gli uffici di Palazzo Varchi hanno svolto un’operazione per ottenere un calendario della pulizia con luoghi, modalità e frequenza del servizio, ma l’obiettivo è “riorganizzarlo senza nessuna incidenza sulla tariffa, prevedendo l’estensione anche ad aree verdi e parchi pubblici ad oggi sprovvisti”.
Quanto alla raccolta dell’immondizia, Chiassai riconferma che è stato avviato il percorso per giungere alla tariffa puntuale con incentivi per chi differenzia correttamente. “Purtroppo i tempi di realizzazione del gestore per queste variazioni sono troppo lunghi mentre noi abbiamo bisogno di avere mani libere per risolvere tutte le criticità del territorio senza costi aggiuntivi. Non è più sostenibile che il nostro Comune, il secondo della provincia di Arezzo per numero di abitanti, debba continuare a pesare nell’Ato Toscana Sud per l’1,56%”.
Per il sindaco, infine, occorre modificare il sistema gestionale, basato sulle aree vaste, “estirpando un meccanismo vessatorio nei confronti dei cittadini – conclude – e spesso non all’altezza di rispondere alle esigenze dei Comuni sempre più ridimensionati nell’autonomia di intervento”.

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