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Pozzi etruschi recuperati nei boschi di Badia a Coltibuono al centro di una mostra inaugurata oggi a Firenze

C’è anche in po’ di Valdarno nella mostra inaugurata questo venerdì al Museo Archeologico Nazionale di Firenze. L’esposizione, dal titolo “I Pozzi delle meraviglie”, mette in vetrina reperti etruschi di grande valore recuperati a sessanta km da Firenze, sulla colline di Cetamura in Chianti, a Badia a Coltibuono. Il sito di Cetamura fu scoperto nel 1964 dal sangiovannese Alvaro Tracchi. Per trenta anni è stato oggetto di campagne di scavo da parte della Florida State University sotto la direzione della professoressa Nancy T. de Grummond.
I pozzi etruschi recuperati nascondevano tesori inestimabili per la storia e la cultura antiche. Obliterati dagli agenti atmosferici e quasi del tutto scampati agli effetti del tempo, documentano oltre 1500 anni di storia, dal periodo etrusco al Medio Evo. Saranno in mostra al Museo Archeologico Nazionale insieme ad altri trecento reperti delle civiltà etrusca, romana e medievale recuperati negli ultimi anni. La rassegna intende anche promuovere la cultura e la storia del sito di Cetamura, rilevando nuove informazioni sulla vita quotidiana e l’ambiente delle popolazioni etrusche e romane che abitavano sulla collina al confine tra Chianti e Valdarno.
La mostra è stata realizzata in collaborazione e con l’autorizzazione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per Siena Grosseto e Arezzo e con il Museo Archeologico Nazionale di Firenze, oggi parte del Polo Museale della Toscana.

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