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Epidurale. La Chiassai risponde alle accuse di Pd e Avanti Montevarchi: “Loro cosa stanno facendo per la sanità valdarnese?”

Continua il botta e risposta tra Silvia Chiassai e i gruppi di minoranza del Pd e di Avanti Montevarchi. Oggetto del contendere, la tecnica epidurale in partoanalgesia, la cui attivazione slitterà di alcuni mesi al Santa maria alla Gruccia. Il sindaco, rispondendo alle accuse mosse dal centro sinistra, (“Meno denunce e più fatti”), ha sottolineato come, con l’ultima uscita, venga confermato un distacco siderale di queste formazioni politiche dalle reali esigenze del territorio.
“Voglio rassicurare i consiglieri del Pd e di Avanti Montevarchi, spesso distratti o silenti proprio sulle politiche regionali per i servizi sanitari – ha detto la Chiassai – , che continuerò a denunciare ciò che non va in Valdarno e nel nostro ospedale, anche se il mio impegno può dare fastidio a chi si dimostra sempre molto attento a tutelare altri interessi o scelte partitiche calate dall’alto, come è accaduto per l’attuazione della “non-riforma” sanitaria su aree vaste o la mancata realizzazione di un distretto unico del Valdarno. Forse – ha aggiunto il sindaco di Montevarchi – è più semplice presentare una mozione in consiglio comunale sulla partoanalgesia, che tuttavia ha portato a una risoluzione approvata all’unanimità, che preoccuparsi di cosa avvenga in seguito”.
Entrando nel merito, la Chiassai ha confermato che la carenza di anestesisti era emersa anche nel consiglio comunale aperto sulla sanità, ma a fronte di sue continue richieste sulla riattivazione dell’epidurale, la dirigenza Asl aveva sempre confermato la presenza del servizio entro giugno. Invece, il tutto è slittato al prossimo autunno.
“Per fare chiarezza ai consiglieri, che denotano scarsa padronanza in materia sanitaria – ha proseguito il primo cittadino – voglio ricordare che il sindaco esercita, tramite la Conferenza dei Sindaci, funzioni di indirizzo, verifica e valutazione sulle politiche sanitarie. Un compito che sto svolgendo in maniera rigorosa da un anno, rispettando anche un mandato di monitoraggio sui tempi della partonalgesia ricevuto proprio dal consiglio comunale, ma etichettato oggi come chiacchiere inutili”.
La Chiassai ha inoltre annunciato di aver chiesto in Conferenza dei Sindaci l’iscrizione all’ordine del giorno della prossima seduta di un punto sulla mancata attivazione della partonalgesia, che verrà discusso giovedì 15 giugno. “Si chiedano invece i consiglieri del Pd locale, il cui partito sta governando questa Regione – ha proseguito – , che cosa hanno fatto loro e che cosa stanno facendo per la sanità del territorio e per impedire il rischio di depauperamento e il depotenziamento dei nostri ospedali e dei servizi in Valdarno. L’inaffidabilita’ della Asl e il silenzio della Regione dovrebbero preoccupare tutti indistintamente perché non promettono nulla di buono”.
Il sindaco ha poi sottolineato come la soluzione per la partoanalgesia sia in realtà molto semplice: occorre dotare l’ospedale di un numero sufficiente di anestesisti per svolgere il parto indolore in sicurezza e in continuità per l’utente. “Ma le preoccupazioni sulle carenze – ha concluso – riguardano tutta l’area vasta con il rischio di ripercussioni sulle liste di attesa anche per le sedute operatorie ordinarie. Il tempo delle parole è dunque finito e servono atti concreti. Quindi i consiglieri comunali di opposizione si mettano l’anima in pace. Io resterò sempre in prima linea al fianco del Valdarno, né tantomeno abbasserò i toni sulla difesa del diritto di cura dei cittadini”.

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