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Marco Mugnai confermato presidente della Clinica Riabilitazione Toscana

E’ una struttura ormai all’avanguardia, non solo in Toscana, e quando i risultati arrivano è giusto confermare chi è alla guida. E’ quello che devono aver pensato i vertici societari della Clinica Riabilitazione Toscana, che hanno confermato presidente il terranuovese Marco Mugnai. Insieme a lui, guideranno la Crt quattro componenti del consiglio di amministrazione: Dante Vannocchi, Nada Corti, Marzia Sandroni e Ottone Migliavacca.
Il bilancio 2016 è stato ottimo anche dal punto di vista economico, con un utile di 270.000 euro che verrà equamente ripartito tra lo sviluppo della ricerca, i dipendenti, attraverso specifici progetti, e il consolidamento patrimoniale della società.
Gli obiettivi? “Vogliamo sviluppare la nostra presenza sul territorio, essere sempre di più punto di riferimento per l’Usl Toscana sud est, potenziare sia la ricerca che la professionalità dei nostri operatori – ha detto Marco Mugnai. La Crt ha un profilo societario particolare: i soci sono l’Usl Toscana sud est e il Comune di Terranuova Bracciolini, oltre alla Fondazione Maugeri, all’Istituto Besta e alla Banca di Credito cooperativo del Valdarno. Una matrice essenzialmente pubblica – ha aggiunto – frutto di un’idea innovativa che alla fine degli anni novanta maturarono l’amministrazione comunale e il professor Salvini. Molte cose sono cambiate, dentro e fuori la Crt ma i cardini sono rimasti”.
In primo luogo il radicamento territoriale. Come ha ricordato Mugnai, sono state ristrutturate tutte le strutture operative del Valdarno: Montevarchi, Terranuova Bracciolini, San Giovanni e Bucine. E questo in contemporanea allo sviluppo dei servizi, che ha reso la clinica un punto di riferimento per l’intera Toscana meridionale. E’ fondamentale poi per i vertici mantenere costante l’equilibrio tra l’identità territoriale e il naturale sviluppo della struttura. Presso la Clinica Riabilitazione Toscana è possibile attuare l’intero percorso clinico assistenziale di riabilitazione. Il ricovero di alta specializzazione per gravi cerebrolesioni acquisite; quello di riabilitazione ospedaliera per pazienti con patologia neurologica, ortopedica e cardiologica; quello di riabilitazione extraospedaliera residenziale e semiresidenziale. Infine i trattamenti ambulatoriali e domiciliari.
Un elemento che caratterizza fortemente l’identità della Crt rispetto ad altre strutture di riabilitazione, è la ricerca.
“Questa è un cardine delle nostre attività – ha sottolineato il dottor Mauro Mancuso, Direttore sanitario e scientifico della clinica – . Recentemente abbiamo presentato uno studio sull’afasia e quindi una nuova metodologia che verrà sperimentata all’interno dell’area della Usl Toscana Sud Est. Stiamo poi perfezionando uno studio che presenteremo in autunno e che sarà dedicato alle infezioni nella riabilitazione ospedaliera. Anche in questo caso – ha proseguito – , la Crt sarà componente di un gruppo di lavoro del quale fanno parte la Società di riabilitazione neurologica, la Società italiana malattie infettive e tropicali, la Società italiana di medicina fisica e riabilitativa. Un altro studio che abbiamo in corso – ha continuato Mancuso – è la ricerca neurofisiologica nel paziente in stato vegetativo. Gli obiettivi sono quelli di facilitare il risveglio e di verificare i tempi di quest’ultimo. La Crt – ha concluso – – punta ad essere non solo un luogo di cura ma anche di ricerca: due livelli intimamente correlati e che ci possono consentire di dare risposte di sempre maggiore efficacia e qualità”.
Insomma, un vero e fiore all’occhiello della sanità valdarnese reso possibile, come ha ricordato Mugnai, grazie anche alla passione e la professionalità di tutti gli operatori. E, ovviamente, della direzione. Il riferimento è Direttore Generale, Antonio Boncompagni; a quello sanitario, Mauro Mancuso e a quello Amministrativo, Franco Paolucci. “Il lavoro di questo gruppo – ha detto Mugnai – non ha consentito solo lo sviluppo della clinica ma anche, e in un solo triennio, la sistemazione dei conti aziendali e quindi il raggiungimento di utili consistenti che non sono proprio del tutto ovvi e scontati in una partecipata pubblica”.

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