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Partenza sprint dei saldi estivi nell’aretino. La Confcommercio: “Incremento del 30%”

Sono positivi i primi dati sui saldi estivi 2017, che si sono aperti ufficialmente sabato scorso. In base ai dati diffusi dalla Confcommercio, in Toscana il 60% degli esercenti ha segnalato un incremento di vendite del 30% rispetto al primo week end dei saldi dello scorso anno e anche in provincia di Arezzo i numeri sono confortanti. Insomma, l’esordio, come ha ricordato il presidente provinciale di Federmoda-Confcommercio Paolo Mantovani, è stato ottimo. L’affluenza nei negozi in questo primo fine settimana è stata piuttosto alta sia nel capoluogo sia nei centri più piccoli e lo scontrino medio è stato intorno alle 100 euro. L’auspicio è che questa corsa allo shopping prosegua almeno per altre due settimane. Poi ci sarà il solito calo fisiologico.
Il cliente tipo dei saldi ha un’età compresa fra i 30 e i 40 anni, è donna nel 60% dei casi, è molto informato e deciso sui prodotti da acquistare. “Tra gli articoli più venduti – ha detto Mantovani – si confermano ancora quelli di utilizzo quotidiano, che sono andati per la maggiore anche durante la stagione normale: tshirt, pantaloni e abiti leggeri, poi gli accessori. Pochi pezzi pratici e non impegnativi, da mettere in ufficio come a scuola o in vacanza, nel segno della comodità”. Pochissime, per ora, le vendite di capi super eleganti, da indossare una tantum. Come ha poi ricordato il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni, i saldi sono un’ottima opportunità per accedere anche a capi griffati che normalmente sarebbero fuori budget e che invece ora diventano più alla portata di tutti, grazie a ribassi fino al 50% sul prezzo normale.
“Tra l’altro – ha detto Marinoni – si possono mettere a segno affari addirittura straordinari guardando tra i capi delle stagioni passate, scontati fino al 70% negli angoli “outlet” che ormai ogni negozio ha. In questi casi – ha proseguito – , il negoziante non recupera neppure i costi, ma anziché dare le giacenze di magazzino agli stockisti, che comunque le pagherebbero pochissimo, preferisce fare una sorta di regalo ai propri clienti” .

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