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Liste d’attesa alla Gruccia. Luci e ombre. Criticità per le visite ortopediche e ginecologiche

La battaglia per abbattere le liste d’attesa non è ancora conclusa. Tutt’altro. E anche in Valdarno non mancano criticità. Scorrendo gli ultimi dati sui tempi di attesa al Monoblocco della Gruccia, scopriamo che ci sono luci, ma anche alcune ombre. E’ il caso, ad esempio, della visita ortopedica, per la quale nel presidio valdarnese occorrono ottanta giorni, contro i sette, ad esempio, necessari al San Donato. Altri numeri non positivi arrivano dal check up ginecologico. Una visita breve dovrebbe essere espletata in due settimane. In realtà occorrono 75 giorni. Anche nella prenotazione di un esame di coloscopia e gastroscopia occorre attendere: 40 giorni per la coloscopia con classe di priorità breve (max 10 gg), 75 giorni con classe di priorità differibile (max 30 gg), 55 giorni per una gastroscopia con classe di priorità differibile.
Tempi di attesa non rispettati anche per la tac all’addome (35 giorni con classe di priorità breve) e per la tac al torace, per la quale occorre un mese con classe di priorità breve. Ottanta giorni, contro i sessanta previsti, sono invece necessari per una risonanza magnetica all’encefalo. Naturalmente ci sono anche dati positivi. E’ il caso della visita cardiologica, perfettamente in linea, con 14 giorni e dell’esame dall’otorino, per il quale occorrono due settimane. Eccellenti le performance per la visita dermatologica (da 1 a 8 giorni di attesa), per quella oculistica (una settimana), per l’esame neurologico (sette giorni) e, tutto sommato, per l’ecocolordoppler, che in passato ha fatto sobbalzare i vertici della Asl. Oggi, per fare questo esame, si va dai sette ai diciassette giorni.
Anche l’ecomammaria presenta numeri più che positivi, con appena una settimana di attesa. All’interno del sistema sanitario toscano è attivo un processo che dovrebbe portare ad un abbattimento consistente delle liste d’attesa, attraverso un piano definito anche dai vertici delle aziende sanitarie, rivoluzionario, teso a rendere omogeneo l’accesso alla diagnostica e alle prestazioni specialistiche in tutto il territorio aziendale. Un progetto destinato a rivoluzionare, oltre che il percorso di accesso, anche la presa in carico degli assistiti. Il piano è infatti destinato a cambiare radicalmente il sistema fin qui conosciuto e utilizzato dai cittadini per accedere alle prestazioni: estensione dei criteri di priorità, presa in carico dei pazienti, gestione delle cronicità, reti cliniche integrate, un sistema di prenotazione “diffuso” in cui la parola d’ordine è “dove si prescrive, si prenota. Quando il percorso sarà entrato definitivamente in funzione, i miglioramenti dovrebbero essere evidenti.

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