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Tunnel carpale e protesi stampati in 3D. I progetti ambiziosi dello studente valdarnese Alessio Bigini

Ha realizzato due stampanti in 3D interamente da zero, prima progettandole e poi costruendole. Con queste ha stampato , tra le altre cose, un tutore per tunnel carpale e una protesi per la mano destra. Lui è un giovane studente valdarnese, Alessio Bigini, 19 anni, nato a Montevarchi e residente a Castelnuovo dei Sabbioni. Ha concluso quest’anno il percorso di studi superiore presso l’ITT di San Giovanni Valdarno con specializzazione in informatica e telecomunicazioni.
Grande appassionato di elettronica e di computer, con particolare interesse verso la piattaforma Arduino e verso la Stampa 3D, ha progettato e costruito due stampanti di ultima generazione, che ha iniziato a far funzionare alla perfezione. Ama divulgare i suoi progetti attraverso il suo blog e con i suoi social, per mettere a conoscenza più persone possibili di queste nuove tecnologie e ha precisato che i suoi prodotti non sono in vendita, ma sono stati realizzati a puro scopo illustrativo e divulgativo.
Alessio fa parte anche della Confraternita della Misericordia di Cavriglia dove svolge l’attività di soccorritore di livello avanzato. Nel frattempo continua a lavorare con le sue stampanti 3D, dalle quali è venuto fuori, ad esempio, un tutore per tunnel carpale. E’ legato ad una sindrome dovuta prevalentemente all’infiammazione cronica della borsa tendinea dei flessori, che comprime il nervo mediano. Si manifesta più spesso nei soggetti femminili ultraquarantenni, con disturbi della sensibilità e ipostenia che colpiscono le prime tre dita (pollice, indice e medio) e metà del quarto dito della mano.
“Un tutore rigido indossato nel corso della notte – ha detto Alessio – tiene il polso in posizione neutra, questo evita l’infiammazione del nervo mediano che accade quando i polsi sono piegati nel sonno. Può essere utilizzato anche durante le attività lavorative e il vantaggio di un tutore stampato in 3D è sicuramente quello di essere perfettamente modellato al braccio, leggero e replicabile”.
Alessio ha poi stampato in 3D anche una protesi per la mano destra. E’ destinata a bambini con malformazioni della mano o amputazioni causate da incidenti. Come ha spiegato lo studente valdarnese, con la chiusura del polso le dita si contraggono e questo permette di afferrare oggetti solo con la flessione del polso. Le dita ed il polso tornano in posizione in modo autonomo grazie alle giunture stampate con un filamento flessibile/elastico. Le componenti solide invece sono stampate in acido polilattico), un materiale biodegradabile e non tossico. “Il vantaggio principale – ha detto il ragazzo – è quello di avere una protesi “personale”, ovvero disegnata sul braccio e quindi calzante alla perfezione”.
Alessio, che da settembre inizierà un nuovo percorso di studi, presso l’Ingegneria Biomedica dell’Università di Pisa, ha anche un suo sito internet http://www.alessiobigini.it, nel quale pubblica tutti i suoi progetti.

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