Cerca
Close this search box.

Valdarno: fondi regionali per gli inquilini morosi. Ripartizioni comune per comune

Sono ancora tante le famiglie che alla fine del mese non riescono a pagare l’affitto della casa. Lo sa bene la Regione Toscana che anche per il 2017 ha stabilito di erogare 980 mila euro per il fondo da destinare alla prevenzione degli sfratti per morosità incolpevole. Una piaga sociale che si trascina di anno in anno nonostante che i dati istat stiano parlando di una piccola ripresa economica. La cifra decisa dall’ente per il 2017 è simile a quella utilizzata nel 2016 e sarà ripartita nello stesso modo dell’anno precedente.
Come era accaduto nel 2016 la fetta maggiore del riparto delle risorse andrà ancora alla provincia di Arezzo che dal 2012 ad oggi ha gestito contributi per oltre 835 mila euro destinati agli inquilini incolpevoli. E nel quinquennio il comune valdarnese che ha usufruito maggiormente del fondo regionale, per oltre 350 mila euro, è stato Montevarchi, seguito da San Giovanni con 139 mila euro , Loro Ciuffenna con 52 mila euro , Terranuova con 48 mila, Bucine con 36 mila, Cavriglia con 29 mila, Laterina con 20 mila, Pergine con 7 mila ed infine Castelfranco Piandiscò con quasi 5 mila euro.
Soldi utili ed importanti che andranno, però, solo agli affittuari che hanno determinate caratteristiche.
Per «morosità incolpevole» si intende, infatti, « la situazione di sopravvenuta impossibilità a provvedere al pagamento del canone locativo a ragione della perdita o consistente riduzione della capacità reddituale del nucleo familiare». Una situazione che esiste quando (a titolo esemplificativo e non esaustivo) si sia verificate almeno una di queste situazioni:
• perdita del lavoro per licenziamento;
• accordi aziendali o sindacali con consistente riduzione dell’orario di lavoro;
• cassa integrazione ordinaria o straordinaria che limiti notevolmente la capacità reddituale;
• mancato rinnovo di contratti a termine o di lavoro atipici;
• cessazioni di attività libero-professionali o di imprese registrate, derivanti da cause di forza maggiore o da perdita di avviamento in misura consistente;
• malattia grave, infortunio o decesso di un componente del nucleo familiare che abbia comportato o la consistente riduzione del reddito complessivo del nucleo medesimo o la necessità dell’impiego di parte notevole del reddito per fronteggiare rilevanti spese mediche e assistenziali e che abbia un reddito Isee non superiore 35.000 euro o un reddito con un valore Isee non superiore ad euro 26.000.

Articoli correlati