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Serristori, i Cobas tornano a chiedere il rispetto dei Patti Territoriali.Risposte concrete o sarà di nuovo mobilitazione

Tornano di nuovo alla carica i Cobas della Ausl Toscana Centro sul Serristori focalizzando la propria attenzione sul mancato rispetto dei Patti Territoriali sottoscritti nell’ormai lontano 2013. In una missiva inviata ai sindaci del Valdarno Fiorentino e all’assessore regionale Stefania Saccardi i sindacati di base denunciano i problemi e le difficoltà del presidio ospedaliero figlinese. “In qualità di delegati Rsu -affermano Andrea Calò, Domenico Mangiola e Valentina Fontanelli – abbiamo appreso che dal 1 ottobre, su disposizione dell’Asl e delle Direzioni sanitarie e dipartimentali, gli anestesisti e i chirurghi del Serristori, nel rispetto degli istituti contrattuali finora ignorati dall’Azienda, non dovranno effettuare più la pronta disponibilità nei pomeriggi dei giorni feriali. Questo avrebbe senso se avvenisse anche il potenziamento del personale medico, da anni atteso: ma così non è poiché la disposizione emanata dall’Azienda interviene su un presidio ospedaliero fortemente indebolito dalla presenza di professionisti sanitari capaci di affrontare le emergenze, le urgenze, le acuzie e le criticità.”

I Cobas proseguono ricordando riduzioni delle prestazioni di chirurgia generale a favore di una piccola interventistica di tipo ambulatoriale e la probabile chiusura di ciò che rimane della Day Surgery, poiché senza chirurghi e anestesisti non si va da nessuna parte. “Sale operatorie volutamente sottoutilizzate, ortopedia ridotta all’osso, e implementazione presso la clinica privata Frate Sole che ha visto incrementi di attività ortopediche sottratte al presidio pubblico.”

“Permane nel frattempo il blocco, da parte del 118 degli accessi al Pronto soccorso del Serristori di utenza con bisogni chirurgici per disposizioni aziendali” e mentre la sub-intensiva si è vista ridotta velocemente di 1 posto letto, mentre non decollano i lavori di messa in sicurezza del reparto di area critica.Drammatica è la condizione dell’endoscopia, che da fiore all’occhiello del presidio Serristori, portata avanti da un unico specialista è stata affidata alla gestione di un pool variegato di professionisti – per 2 giorni dai chirurghi, 2 giorni da un medico con contratto tempo determinato e 1 giorno da un medico di presidio.Come non guardare con sospetto a questa riorganizzazione aziendale-proseguono i Cobas- che interviene sul presidio ospedaliero Serristori al termine di un periodo di riduzione delle attività e tagli dei posti letto – le chiusure estive – se non come un preludio diuna progressiva trasformazione del Serristori in megapoliambulatorio dove verranno effettuati piccoli interventi di day surgery (vedi la cataratta dell’oculistica o i tunnel carpali della mano) affiancati da reparti geriatrici di lungodegenza ovverosia da ospedale per acuti che si occupava delle urgenze a struttura sociosanitaria.”
“Commissario e direzioni cercheranno come al solito di rassicurare le Amministrazioni comunali, parlando di potenziamento dell’offerta anestesiologica e chirurgica: ma non è così, e i fatti stanno a dimostrare il contrario, basti guardare la scomparsa o quasi della cardiologia ospedaliera. Dove è finito il cronoprogramma sugli interventi attesi e mai realizzati, che fine hanno fatto i progetti per la riqualificazione, messa in sicurezza e rilancio del presidio ospedaliero? Non ci convincono nemmeno i ‘sabati della salute’, realizzati dall’azienda proprio nel Comune di Figline e Incisa per rassicurare la popolazione che il servizio sanitario pubblico c’è e mostra buona salute.”
“Ancora una volta -termina la nota dei sindacati di base – chiediamo ai sottoscrittori del patto territoriale, se tutto quello che sta avvenendo aderisce pienamente a quello che hanno firmato nel lontano 2013 e quanto di quello è stato realizzato. Ci attendiamo risposte concrete, pronti se occorre a chiamare ancora una volta alla mobilitazione lavoratori, cittadini, associazioni democratiche e forze politiche che hanno sempre difeso l’Ospedale Serristori e il diritto alla salute”.

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