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Aumento indennità Sei Toscana: “Assolutamente inaccettabile” per i sindaci di Centrosinistra della provincia di Arezzo

I sindaci di Centrosinistra della provincia di Arezzo bocciano la decisione di aumentare le indennità di amministratore delegato e consiglieri del Cda di Sei Toscana.
Si dicono “sbalorditi e profondamente irritatati” per una scelta “assolutamente inaccettabile”, che avrà inevitabili ricadute sui contribuenti e arriva “in un momento in cui i cittadini utenti e le stesse amministrazioni sono in grande difficoltà – scrivono – e la società mista pubblico-privato che gestisce il sistema è sottoposta a commissariamento, nella quale l’organo di amministrazione ha poteri e competenze limitati ed il cui contratto di servizio con l’Autorità di Ambito è fatto oggetto di attenta valutazione anche da parte della Magistratura”.
I sindaci chiedono al Cda di fare un passo indietro, mantenendo “un profilo sobrio” e rispondente alle esigenze della popolazione che ha bisogno di servizi efficienti a costi più contenuti.
E vanno oltre dettando le iniziative concrete da realizzare tra cui figurano la “semplificazione e trasparenza dell’assetto societario, eliminando i rami secchi, ovvero le società fallite o in concordato fallimentare o in palesi situazioni di difficoltà operative e finanziarie”; la garanzia di amministrazione trasparente di Sei “soprattutto per il ruolo e la rappresentanza degli interessi delle partecipate e/o controllate da società e raggruppamenti esterni; l’acquisizione da parte degli enti locali o di realtà a maggioranza pubblica di quote di capitale privato per raggiungere, in tempi medio-brevi, la maggioranza del capitale di Sei Toscana”.
Infine i primi cittadini del Centrosinistra sollecitano la Regione ad approvare il piano regionale dei rifiuti, stabilendo la pianificazione della rete impiantistica, l’ATO a definire quello di ambito, con servizi il più possibile omogenei sul territorio, e il gestore a redigere il piano industriale “sostenuto da investimenti significativi”.
“Per questi obiettivi – concludono – i Comuni attiveranno nelle sedi opportune ogni iniziativa per ottenere le garanzie sopra richieste a favore e nell’interesse esclusivo delle comunità amministrate”.

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