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Montevarchi, variante ex Tabaccaia. Il sindaco: “Illazioni infondate e pieno rispetto della legge”

“Contro illazioni infondate, devo chiarire che, come ho già detto in Consiglio comunale e confermato anche dai tecnici, ogni procedura è stata attivata nel pieno rispetto della legge, nel pieno diritto del privato (di chiedere una variante semplificata), attivando tutte quelle salvaguardie e garanzia prescritte dal Testo Unico degli Enti Locali per evitare conflitti di interesse degli amministratori. Specifico che in tal senso, l’assessore, per piena correttezza e trasparenza, si è astenuto sempre dalla partecipazione a qualsiasi seduta di Giunta o di Consiglio comunale che riguardasse l’intervento su ex Tabaccaia”
Così il sindaco Silvia Chiassai Martini replica ad Avanti Montevarchi pronta a inviare gli atti della variante a Procura, Corte dei Conti e organismi di controllo ambientale per stabilire la correttezza dell’iter. Una decisione che “non coglie nel segno, né preoccupa – afferma la prima cittadina – se annunciata da parte di quelle espressioni politiche che in passato hanno dimostrato di non essersi astenute in presenza di interessi connessi”.
Solo “illazioni infondate”, quindi, e si torna a ripetere che tutto è stato fatto secondo le regole, specificando che l’assessore Bucciarelli (proprietaria dell’11 per cento delle quote dell’Immobiliare al centro della polemica) non ha mai partecipato a sedute di Giunta o consiliari che riguardassero l’intervento.
Poi gli aspetti tecnici dell’atto urbanistico: “La variante ha comportato la modifica di elementi di dettaglio, finitura e arredo urbano che in nessun modo hanno inciso sul valore degli oneri per opere di urbanizzazione primaria dovuti al Comune. Anzi, come è stato ribadito in consiglio comunale, il valore delle opere realizzate dall’attuatore, anche a seguito della suddetta variante, “supera il doppio di quanto dovuto all’Ente”. Gli stralci e le proroghe dell’intervento non sono state concessioni della Giunta o del Consiglio, ma misure previste dalla legge, in particolare dal “Decreto Sblocca Italia” del 2014. La minoranza, peraltro, si ostina a non comprendere che non si tratta di una modifica inaccettabile, ma di un atto che ha ricevuto il parere di regolarità, sia in sede tecnica che giuridico-amministrativa, da parte degli uffici del Comune”
Ma la questione centrale è quella del risanamento dell’area: “Il sito AR 2 Fonte Moschetta, ex industriale di attuazione successiva al 2006 – prosegue il sindaco – è monitorato dalle autorità preposte (Arpat, Provincia, municipio, AIT, ecc.) che, riunite in Conferenza dei Servizi, hanno approvato nel 2015, dopo un lungo periodo di analisi e di caratterizzazione, un piano operativo di bonifica oggi, finalmente, in fase esecutiva. Proprio in virtù della mole dell’intervento, gli uffici comunali, e specifico con questa Amministrazione, hanno chiesto al privato un adeguamento delle garanzie finanziarie a tutela del completamento del ripristino ambientale”.
Toccherà agli enti preposti, in base ai presupposti tecnici e ambientali di legge e alle linee guida regionali, decidere se si potrà procedere alla bonifica per stralci.
“Respingo al mittente e con forza – conclude Chiassai – ogni insinuazione o supposizione di favoritismi o non opportunità delle scelte politiche di questa amministrazione. Qui ognuno ha agito nel rispetto della legge, dei propri ruoli e delle proprie prerogative”.

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