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Canale Battagli: S.Giovanni chiede di dimezzare il canone annuo a carico del Comune

Dal 1967, anno successivo all’ultima grande alluvione dell’Arno, il comune di San Giovanni contribuiva alle spese di concessione e di manutenzione del Canale Battagli, il corso d’acqua artificiale che attraversa longitudinalemente la città da nord a sud. Allora il “berignolo” (così come viene chiamato dai sangiovannesi) era percorso da acque di derivazione del fiume Arno fungendo da area di raccolta per eventuali piene. Adesso, accertato che il canale serve solo per attingimento irriguo, il Comune mette i puntini sulle “i” con l’Ente Acque Umbro-Toscane (EAUT) che lo ha in gestione chiedendo di dimezzare il canone di concessione a carico del comune. Da quaranta anni esatti Palazzo D’arnolfo con 10.500 euro annue e l’Ente Irriguo Umbro-Toscano (EIUT) gestivano a metà le spese di concessione e di manutenzione del canale.
Negli ultimi tempi a EIUT è subentrato EAUT e l’amministrazione comunale sangiovannese ha ripensato di modificare gli accordi rimanendo indietro di alcuni pagamenti.

Con una determina di questi giorni l’ente guidato da Maurizio Viligiardi ha preso una decisione stabilendo che “le ragioni che originariamente dettero luogo alle richieste del Comune (nel 1967) non sono più esistenti ormai da moltissimi anni, tanto che la maggior parte dell’ex Canale Battagli ricadente nel territorio comunale oggi è di proprietà comunale e destinato a scopi del tutto diversi, non essendo più da molto tempo percorso da acque di derivazione del fiume Arno” – si legge nell’atto comunale. “Il Comune, quindi, ormai da moltissimi anni, non trae alcun servizio né utilità reale dal mero passaggio del Canale Battagli attraverso il proprio territorio comunale, se non per attingimento irriguo della aiuola interna alla rotatoria del nuovo ospedale e per ricevere le acque meteoriche raccolte dalla adiacente SR69”. E immediatamente scatta la richiesta: “Sono state quindi richieste precisazioni e chiarimenti all’Ente Acque Umbro-Toscane delle ragioni a sostegno della pretesa di pagamento, precisando che, nelle more delle verifiche e per evitare il formarsi di debiti non sostenibili, negli anni si è comunque provveduto a accantonare le somme richieste in appositi residui di bilancio, la cui effettiva quantificazione, all’esito della conferma di congruità, sarà immediatamente liquidata”.
La proposta che S. Giovanni fa all’EAUT è per una chiusura bonaria della vicenda: “Per annualità 2013-2014-2015 il Comune offre la somma complessiva di € 25.000,00 a tacitazione totale; per l’annualità 2016 e per quelle a venire, il canone per l’utilizzo del Canale Battagli potrebbe essere accettato e ritenuto congruo per le residue utilità che ne derivano alla collettività locale in misura non superiore a € 5.000,00”.

Il messaggio è chiaro: per le annualità in ritardo si offre la cifra di 25 mila euro e si richiede che il canone annuo a carico di San Giovanni passi dai 10.500 euro ai 5.000, cifra ritenuta congrua da Palazzo D’Arnolfo.

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