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Rischio idraulico, il Presidente della Regione Rossi fa il punto sulle casse di espansione in Valdarno

Messa in sicurezza idraulica del territorio: nei giorni scorsi il Presidente della Regione Enrico Rossi ha fatto il punto sulle opere, ponendo particolare attenzione su quelle in fase di realizzazione o progettate in Valdarno. “Per le quattro casse di espansione di Figline, entro l’inizio del prossimo anno saranno ultimati i lavori del primo stralcio del lotto Pizziconi e nelle prossime settimane sarà aggiudicata la gara del secondo stralcio- afferma Rossi. Entro l’anno, inoltre, saranno aggiudicati i lavori del primo stralcio del secondo lotto, denominato Restone, così come quelli dei primi stralci degli altri due lotti, presso le località Prulli e Leccio. Per quanto riguarda la diga di Levane, gli unici finanziamenti disponibili si riferiscono alla progettazione, resa possibile dallo stanziamento di risorse della Regione e dell’Enel. Nonostante le attese – aggiunge il presidente della Regione – l’opera non ha ricevuto le risorse necessarie da parte del governo .Come Regione Toscana abbiamo chiesto- prosegue Rossi- tra progettazione e lavori, circa 300milioni di euro. Ma a parte le risorse per le casse di espansione – frutto dell’accordo di programma del 2015 che siamo riusciti a costruire assieme alla struttura di missione Italia Sicura – sulle ulteriori risorse del fondo progettazioni, piccole frane ed erosione costiera non abbiamo ancora ricevuto risposte, ancorché gli interventi sono condivisi e approvati con il Ministero da diversi mesi. Ad oggi, è stata finanziata solo una parte consistente dell’intervento per le casse di espansione a Figline, la cassa di espansione sul Mensola nel fiorentino, un intervento su un affluente dell’Arno ad Arezzo e a Pisa su porta a Lucca. Infine, quanto alla consapevolezza del rischio e alle conseguenti azioni di governo – conclude il presidente Rossi – ricordiamo che la giunta regionale, ben prima degli eccezionali eventi alluvionali che hanno colpito l’area di Livorno, si è dotata di strumenti come la legge 21/2012 che blocca le costruzioni nell’alveo dei fiumi, il censimento dei tombamenti, la riforma dei consorzi di bonifica e sta ultimando la creazione di un fondo per i Comuni destinato alla rimozione dei tombamenti”.

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