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Terranuova: nuovi attacchi dei lupi. Sbranate altre 4 pecore.

Il lupo colpisce ancora nell’Azienda Agricola Edigio Marcia di Terranuova Bracciolini: sbranate altre quattro pecore che si vanno a sommare ai capi uccisi negli attacchi dei giorni scorsi. Una situazione drammatica per l’allevatore vittima da mesi di incursioni che hanno decimato il gregge.
“Ogni mattina devo contare quante pecore ci sono rimaste – spiega Marcia – e temo per quello che potrebbe succedere nei prossimi giorni”. Un’emergenza anche per la sicurezza personale e dei suoi familiari: “Gli ultimi attacchi – continua – si sono verificati a meno di venti metri dalla nostra abitazione e vi posso assicurare che questo stato di cose compromette la quotidianità. Se non cambierà niente mi vedrò costretto a chiudere l’azienda perché già ora registriamo un calo del 50 per cento della produzione annua”.
A pochi passi dalla casa di Marcia restano le carcasse degli animali dilaniati, “segno tangibile di una situazione che non può essere sottovalutata oltre – ha dichiarato il Presidente di Coldiretti Toscana e Arezzo Tulio Marcelli – e che è andata ad incancrenirsi. Basti pensare che nel triennio 2014 – 2016 sono state presentate domande di indennizzo per un danno che supera i 3 milioni di euro.
Nonostante la grande mobilitazione al momento non sono arrivate risposte tangibili e adesso siamo al collasso. Gli attacchi, poi, sempre più di frequente avvengono a ridosso delle abitazioni degli allevatori e non distanti dai paesi dove si svolge la normale vita delle persone”.
“L’allarme è rosso per i nostri imprenditori – denuncia il direttore di Arezzo dell’associazione di categoria Mario Rossi – che stanno facendo sforzi enormi per restare in piedi e il caso di Marcia non è isolato in provincia. Stiamo portando avanti la battaglia a favore delle aziende e di recente abbiamo partecipato a un incontro a Siena per fare il punto sulla lunga vertenza aperta da Coldiretti che ha presentato alla Regione un documento di richieste per l’insostenibile stato nel quale sono costretti a operare gli allevatori. Temo, però, che non ci sia più tempo”.

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