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Renzi a Montevarchi. Nessun contatto con gran parte della stampa e con la gente. “Visita privata”

Toccata e fuga. La tappa di Renzi a Montevarchi è stata breve e, soprattutto, priva di incontri ravvicinati, con gran parte della stampa tenuta a debita distanza e nessun contatto con il centinaio di persone che lo stava attendendo, alcuni per contestarlo, in piazza della stazione. Tutti delusi. I molti giornalisti locali e nazionali, che hanno perso quasi due ore a cercare di raggiungerlo, e chi lo attendeva con un grande striscione con su scritto: “Renzi, sappi che la riforma della famiglia ti manderà a casa”. Ad aspettare l’ex premier anche qualche rappresentante del comitato dei risparmiatori di Banca Etruria. Poi, un grande spiegamento di forze dell’ordine, con camionette posizionate anche all’altro lato dello scalo ferroviario, in via Sugherella. Quando è sceso dal treno Renzi, accompagnato da esponenti locali e nazionali del Pd, tra cui l’onorevole Simona Bonafè e da alcuni sindaci, si è recato presso l’abitazione di Paola Nepi, affetta da distrofia muscolare. La scrittrice abita lungo la Chiantigiana, a qualche centinaio di metri. Una visita che è durata più di mezzora. Poi, Matteo Renzi è tornato in stazione e senza fermarsi è salito di nuovo in treno ed è ripartito. “E’ stata una visita privata e mi è servita per conoscere Paola Nepi. Un incontro che mi ha molto colpito”, avrebbe detto Renzi, di sfuggita, ad un collega. Quel che è certo che la sua presenza a Montevarchi è passata, pressochè inosservata, non fosse stato per la massiccia presenza delle forze dell’ordine. Per l’appunto, toccata e fuga.

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