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Vasta operazione antidroga. Sgominata organizzazione che agiva anche in Valdarno, con una clientela selezionata

Avevano attivato, anche in Valdarno, una fiorente attività di spaccio di cocaina e marjuana. Ma l’organizzazione è stata sgominata grazie ad una operazione portata a termine questa mattina ad Arezzo, Talla e Montevarchi, dai Carabinieri del reparto operativo di Arezzo, con il supporto dei colleghi delle Compagnie di San Giovanni e Bibbiena e dell’unità cinofila di Firenze.
Le forze dell’ordine hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal Gip di Arezzo nei confronti di sei persone. Sono tutti ritenuti responsabili di concorso nel reato continuato di spaccio di sostanze stupefacenti. Si sommano alle altre cinque persone che, nel corso delle indagini, erano state arrestate in flagranza di reato.
L’inchiesta, complessa ed articolata, si è sviluppata tra febbraio e luglio del 2017 e ha permesso di ricostruire una rete di soggetti albanesi ed italiani che avevano avviato nell’aretino una redditizia attività di spaccio.
Il “capo” della banda era un sorvegliato speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno che, avendo limitazione negli spostamenti, aveva creato una rete ben organizzata di albanesi i quali, attraverso utenze telefoniche di comodo intestate a persone inesistenti, ricevevano gli ordinativi della droga.
Gli albanesi avevano una clientela selezionata, formata da imprenditori, commercianti e liberi professionisti, che voleva solo cocaina di prima qualità. La sostanza veniva consegnata direttamente a domicilio del cliente, che pagava anche 60 euro per una sola dose.
L’indagine ha consentito poi di appurare che l’organizzazione aveva suddiviso le aree delle spaccio, al fine di ridurre al massimo la possibilità di individuare gli spacciatori e venivano utilizzati, nelle varie comunicazioni, termini criptici. Sono state documentate circa 500 cessioni di cocaina e sono stati sequestrati 350 grammi di sostanza stupefacente, altrettanta quantità di cocaina e 500 grammi di marijuana. Quattro dei fermati sono stati associati al carcere di San Benedetto e due sottoposti all’obbligo di dimora.

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