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Abb. Firmata l’intesa al tavolo istituzionale. 30 gli esuberi. Via al nuovo piano industriale

E’ stato firmato ieri in Provincia ad Arezzo l’accordo sull’ABB di Terranuova Bracciolini, che chiude la vertenza aperta a ottobre dopo l’ annuncio della multinazionale leader del settore delle rinnovabili di 35 esuberi. Una notizia che ha preoccupato non poco, sia le maestranze, sia le organizzazioni sindacali, che si sono mobilitate, così come il sindaco Sergio Chienni, che ha seguito personalmente la vicenda. Come ha precisato il segretario provinciale della Fiom Cgil Alessandro Tracchi, due sono gli aspetti prioritari: il primo riguarda il piano industriale, con importanti prospettive di crescita; l’altro gli esuberi, che non saranno più 35, ma 30, con la possibilità di 16 nuove assunzioni nei settori ricerca e sviluppo.
“Il piano – ha detto – proietta l’azienda nei prossimi tre anni. Lo avevamo chiesto noi per poter poi gestire la procedura di licenziamento collettivo. L’azienda si è impegnata a innovare l’intera gamma del fotovoltaico. Una parte è già stata rinnovata. Adesso manca un nuovo segmento. Stanno operando per avere un prodotto che nel mercato sia competitivo e abbia buoni margini di guadagno”. Nei prossimi anni il fatturato delle energie rinnovabili dovrebbe crescere attorno al 30%, provando a recuperare fette di mercato. L’Abb cercherà, nello specifico, di riagganciare i clienti storici statunitensi perduti negli anni, ristabilendo un canale diretto e privilegiato per marketing e commercializzazione.
“Insomma, bisogna recuperare la parte legata al fotovoltaico – ha aggiunto Tracchi -. In caso contrario, in futuro, ci potrebbe essere il rischio di altri esuberi”. Quelli attuali sono previsti entro l’inizio della prossima estate e le uscite saranno individuate a fronte di incentivazioni con il criterio della non opposizione e tra chi potrebbe maturare i requisiti pensionistici. I sindacati hanno sottoposto l’ipotesi di accordo all’assemblea dei lavoratori che ha dato ampio mandato alla firma. Altro aspetto da non sottovalutare, gli investimenti per riqualificare la digitalizzazione delle produzioni e dei processi lavorativi. Il tutto attraverso una formazione sempre più costante e al passo con i tempi dei dipendenti.

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