Cerca
Close this search box.

“Manca la segnaletica per arrivare alle Balze”. La “denuncia” di Sandro Fabrizi, che gestisce un blog sul turismo

Recentemente è andato in Rai per raccontare ai telespettatori italiani la bellezza e le caratteristiche delle Balze del Valdarno. Adesso è uscito di nuovo allo scoperto per “denunciare” una evidente carenza: la mancanza di segnaletica per arrivarci.
Parliamo di Sandro Fabrizi, reggellese, che lavora nel settore turistico da più di 25 anni e gestisce un blog molto interessante sul sito http://www.lamiabellatoscana.it/. Fabrizi, che a fine anno è stato stato invitato alla trasmissione “Geo”, su Rai 3 per parlare delle Balze, si è messo nei panni di un turista che arriva in Valdarno per la prima volta, e si è accorto che i cartelli turistici che indicano come arrivare al cosiddetto “Gran Canyon della Toscana” non ci sono.
“Per chi arriva in autostrada da sud, poco prima dell’uscita di Valdarno, – ha detto – può vedere un cartello di indicazione turistica che informa sulla presenza delle Balze del Valdarno. La società “Autostrade per l’Italia” infatti le ricorda anche con una breve pagina descrittiva tra gli itinerari proposti nel proprio sito. Peccato però che una volta usciti dal casello non ci sia nessuna indicazione a riguardo. Mancano anche le frecce per i suoi borghi più rappresentativi come Castelfranco di Sopra e Piantravigne. Si è vero, oggi chi viaggia si muove con il navigatore e lo smartphone – ha aggiunto Fabrizi – ma la segnaletica è ancora fondamentale e questa carenza è davvero imbarazzante”.
Stesso problema per le Balze del Valdarno a Reggello. All’uscita del casello di Incisa non c’è nessuna traccia d’informazioni. “Ma la cosa più grave – ha proseguito Fabrizi – è che sono sono ignorate pure da Google Maps, per cui anche con i sistemi di navigazione satellitare è assai problematico arrivarci. Tra l’altro Google Maps ha escluso erroneamente anche tutte le altre zone della vallata dove il fenomeno naturale è di minor entità ma comunque presente. Mi vengono in mente per esempio le colline di Montevarchi, con le sue smotte, oppure la zona di Laterina, dove si vedono le Balze anche dal treno”.
Sandro Fabrizi ha così rivolto un appello alle amministrazioni locali affinché trovino un rimedio a queste evidenti carenze. “Ci vorrebbe così poco – ha concluso – . Basterebbe mappare la zona in modo più preciso e mettere la segnaletica necessaria. E’ veramente un peccato avere un fenomeno naturale così esclusivo, unico in Italia, e non mettere in condizioni i turisti di arrivarci facilmente”.

Articoli correlati