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Anche il bisonte Arturo ha lasciato il Parco di Cavriglia. Adesso nella struttura non ci sono più animali

Era l’ultimo ospite del Parco di Cavriglia e stamani ha lasciato per sempre la struttura di Caiano, destinato ad una fattoria didattica delle Marche. Parliamo di Arturo, il bisonte, partito per una struttura più idoona ad accoglierlo. Per il polmone verde di Cafaggiolo, quindi, si chiude un’era perchè non ci sono più animali all’interno del Parco. Negli ultimi anni, con una serie di operazioni senza precedenti, sono stati trasferiti in oasi, bioparchi e location oggi più attrezzate per accogliere ed ospitare animali.
Il bisonte americano era rimasto l’ultimo abitante del polmone verde al confine con il Chianti e da questa sera sarà ospite permanente del Santa Paolina Farm, nelle Marche, un luogo ideale in mezzo al verde in cui poter trascorrere il resto della sua vita in totale serenità e pace.
Il trasferimento è stato possibile grazie alla grande collaborazione e professionalità della Dottoressa Carmen Aiello dell’Associazione “Salviamo gli orsi della luna”, dei loro veterinari specialisti Yitzhak Yadid, Klaus Frederich e del veterinario cavrigliese Mauro Della Gatta, che da sempre segue gli animali del parco e che già da diversi mesi insieme alla Asl stava lavorando al trasferimento dell’esemplare.
Il trasporto, dopo aver completato il disbrigo delle formalità burocratiche, si è concretizzato stamani grazie all’opportunità della fruizione di un professionista attrezzato proveniente dalla Svizzera.
“La storica partenza di Arturo – hanno detto dal Palazzo Municipale – sottolinea ancora una volta come il Comune di Cavriglia abbia sempre messo in primo piano la salute ed il benessere degli animali che hanno vissuto per anni nell’area naturale alle porte del Chianti”.
Dal 2014 ad oggi sono stati trasferiti circa 50 esemplari. Tra queste operazioni ricordiamo il trasferimento della colonia di 18 macachi giapponesi verso il Rescue Animal Center di Almere in Olanda, risalente al 31 luglio del 2016. Un’operazione unica in Italia per complessità e numero di esemplari interessati. Sempre nel 2016 è stato trasferito lo struzzo Garibaldi nel “Leopark”, parco naturale privato di Todi specializzato nell’accoglienza di specie di animali selvatici.
Chiusa l’esperienza con gli animali, l’Amministrazione Comunale per poter restituire il Parco alla natura, agli itinerari, a zone archeologiche ed alla storia lo scorso 28 novembre ha aperto un bando di evidenza pubblica per “la valorizzazione e la rifunzionalizzazione del Parco Naturale Attrezzato di Cavriglia” tramite l’affidamento in concessione della struttura per una durata massima di 9 anni.
Il bando di gara che includeva sia il patrimonio boschivo che l’immobile della Tavola Calda (non l’ostello e il ristorante che ormai da 20 anni non sono più di proprietà del Comune), è andato deserto dopo due call. Ora si apre una fase di riflessione strategica molto importante sul futuro dell’area che merita di essere rilanciata e recuperata per intero, affinché possa tornare ad essere un’attrattiva ed un un punto di riferimento green in tutto il territorio regionale.

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