Cerca
Close this search box.

Terre della Tav. San Giovanni freme. Ci sono 4,5 milioni di euro di buoni motivi per sperare

In questi giorni è stato il Ministro delle Infrastrutture Graziano Del Rio ad annunciare che il nodo della Tav a Firenze è ormai sbloccato. Ma ancora non ci sono date certe sulla ripresa dei lavori e sullo scavo del tunnel. Il Ministero dell’Ambiente, infatti, non ha ancora chiuso il procedimento relativo al Put, il piano di utilizzo delle terre e delle rocce da scavo. Comunque, nei prossimi mesi, la grande opera dovrebbe rimettersi in moto e il Valdarno, come noto, è direttamente interessato agli sviluppi, in quanto le terre di scavo dovrebbero arrivare a Santa Barbara.
In questo caso, non solo a Cavriglia ma anche a San Giovanni Valdarno le ricadute sarebbero notevoli. Come ha annunciato il Sindaco Viligiardi ci sono in ballo molti milioni di euro per il territorio. Esattamente 4,5 i milioni di euro che arriverebbero a San Giovanni. Soldi che farebbero molto comodo all’ amministrazione. Tra l’altro la destinazione delle risorse è legata ad accordi sottoscritti qualche anno fa con i comuni di Cavriglia e Figline, la Provincia di Arezzo e la Regione Toscana e riguarda principalmente opere viarie. Ci sono poi questioni importanti come la barriera antirumore collocata in via Rodari a San Giovanni e la riqualificazione di viale Gramsci.
Certamente l’opera più importante che sarà realizzata che arriveranno le terre della Tav sarà il secondo lotto della variante alla Strada Provinciale delle Miniere, che prevede la realizzazione di un bypass di collegamento di quasi 600 metri, la metà dei quali in galleria, tra la regionale 69, all’altezza del Restone e il fondovalle di Cavriglia, evitando quindi lo svincolo del Porcellino. Un investimento da quasi 15 milioni di euro. Nello specifico sarà realizzata una nuova viabilità di circa 550 metri, con tanto di galleria e rotatoria in corrispondenza dell’attuale intersezione tra la SR69 e Via Ottone Rosai. Questa infrastruttura permetterà di deviare tutto il traffico diretto e proveniente dalle aree industriali di Santa Barbara e di Bomba, consentendo un collegamento rapido e veloce con i Caselli Autostradali A1 di Valdarno ed Incisa – Reggello.
I benefici, quindi, non saranno solo per i privati, ma anche per le aziende che insistono in zona e per i molti turisti che gravitano nell’area, che potranno raggiungere molto più velocemente il fondovalle valdarnese e quindi i principali snodi autostradali e ferroviari del territorio per raggiungere le città di maggior richiamo come Firenze, Siena e Arezzo.

Articoli correlati