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Appalti Telecom: “Mille posti a rischio in provincia di Arezzo”. La denuncia di Fiom Cgil

Sciopero e presidio davanti alla Prefettura di Arezzo questo pomeriggio dei dipendenti di aziende che lavorano in appalto per Telecom. Secondo la Fiom Cgil sono a rischio in Italia 40 mila posti di lavoro, tra 700 e 1000 nel territorio aretino. Colpa del piano industriale della società dei telefoni che ha tagliato di un ulteriore 10 per cento le risorse investite negli appalti.
“Il piano rischia di produrre effetti estremamente negativi sull’occupazione – ha spiegato Alessandro Tracchi, segretario provinciale Fiom Cgil – e sulle condizioni degli operai delle ditte appaltatrici. Il ribasso dei contratti richiesto dal gruppo non consentirebbe neppure di applicare alle maestranze il contratto nazionale. Non solo, molte imprese hanno investito anche in formazione per mettere i loro addetti nelle condizioni di operare secondo i requisiti chiesti da Telecom e adesso, con il ribasso, rischiano di andare fuori mercato.
Siamo di fronte a un doppio rischio: da una parte la crisi e la perdita di occupazione delle aziende strutturate e che rispettano i contratti di lavoro, dall’altra l’emergere di imprese meno strutturate e quindi meno attente ai contratti e alla sicurezza nei luoghi di lavoro”.
La Fiom ha chiesto al Ministero che intervenga su Telecom per impedire un peggioramento delle condizioni dei lavoratori del settore delle installazioni telefoniche ed eventuali esuberi, sottolineando come tutto questo sia inaccettabile nel momento in cui si stanno facendo investimenti pubblici ingenti per diffondere la banda ultra larga nel paese.

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