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Montevarchi: distretto unico e ospedale di 1° livello. Attacco delle opposizioni al sindaco Chiassai Martini

Si riaccende a Montevarchi il dibattito sulla sanità di vallata dopo la bocciatura in Consiglio comunale della mozione presentata dal capogruppo di Montevarchi Democratica.
Francesco Maria Grasso aveva chiesto alla prima cittadina di “riconfermare e far votare in Conferenza dei Sindaci l’obiettivo del distretto sanitario unico del Valdarno” e la necessità di integrare i plessi della Gruccia e del Serristori “decidendo in quale Asl essere inseriti per raggiungere il bacino minimo di 150.000 abitanti necessario a classificare il monoblocco come ospedale di 1° livello”. Il documento proposto, dopo un’articolata discussione, è stato bocciato.
Immediate le reazioni: “Aprite gli occhi cari concittadini che oltre la propaganda questa maggioranza e questo sindaco stanno facendo del male a Montevarchi e al Valdarno – ha tuonato Grasso – a favore degli ospedali già di 1° livello della Asl Toscana sud est che, se non sbaglio, nella nostra provincia sono presenti ad Arezzo”.
“Un’altra perla di Chiassai Martini – hanno commentato i consiglieri di Avanti Montevarchi, Paolo Ricci e Fabio Camiciottoli. Il sindaco ha detto che il distretto unico è solo un mezzo ( eventuale ) per arrivare a ottenere il riconoscimento di ospedale di 1° livello”. Un’affermazione definita dalla minoranza “generica e priva di contenuti di merito e di strategia politica” poichè la legge che stabilisce la soglia minima dei residenti dell’ambito è ancora vigente.
“Il distretto unico – riprendono gli esponenti di opposizione – è un obiettivo politico fondamentale per il mantenimento dei servizi sanitari e socio-sanitari di 1° livello. Rimanere solo nell’ambito dell’Area Vasta, come ipotizzato da Chiassai Martini, significa che l’ospedale di 1° livello di riferimento per il nostro comprensorio diventa il S.Donato di Arezzo. Che sia proprio questo l’obiettivo da raggiungere per la sindaca? Per noi, invece, il Valdarno unito è una priorità e una prospettiva politica da perseguire con attenzione e con costanza. Per il sindaco – è la conclusione – evidentemente no”.

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