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San Giovanni: sotto sfratto trovano ospitalità dai vicini grazie a un patto di collaborazione con il Comune

Un patto di collaborazione per aiutare chi ha perso la casa e a dare una mano è la persona della porta accanto. A San Giovanni una mamma e un figlio adolescente finiti sotto sfratto sono riusciti a trovare una sistemazione dai vicini. Alla faccia delle liti condominiali che scoppiano per motivi futili fino a degenerare, nella città di Masaccio chi chiede sostegno concreto può trovarlo anche nei dirimpettai di pianerottolo. A raccontare la vicenda l’assessore alle Politiche Sociali Sandra Romei.
“Il Comune, attraverso il servizio di assistenza sociale, ha messo a punto un percorso specifico – spiega – per gestire nella maniera meno traumatica possibile situazioni di difficoltà, circa una ventina quelle che affrontiamo ogni anno. Prendendo spunto dalla filosofia del cosiddetto ‘Abitare Solidale’, già sperimentato a Firenze e in altre realtà, abbiamo pensato di muoverci in una direzione analoga. Ovviamente si è fatto leva sugli ottimi rapporti di prossimità: le due famiglie si conoscevano e si frequentavano e, di conseguenza, è stato più semplice stringere un accordo formale che ha consentito all’amministrazione comunale di contribuire con finanziamenti propri ai costi dell’ospitalità”.
Si tratta ovviamente di una soluzione temporanea in attesa che il piccolo nucleo familiare sostenuto possa accedere alle graduatorie per le case popolari o usufruire delle agevolazioni per i canoni di locazione o per la morosità incolpevole.
“E’ un successo del fare rete tra chi amministra e le varie componenti di una comunità – continua la Romei – che conta un numero altissimo di associazioni di volontariato e su cittadini che non si tirano indietro di fronte a chi ha bisogno. Allo stato attuale ci sono da gestire altre tre criticità con persone che rimarranno a breve senza un tetto e nella lista è compresa una famiglia con tre bimbi in tenera età. Tutti casi presi in carico da tempo – conclude – e con le attenzioni dovute. Gli assistenti sociali stanno lavorando intensamente per risolvere le singole problematiche coinvolgendo anche i familiari, a cominciare dai nonni dei minori”.

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