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Continua il botta e risposta in Provincia ad Arezzo. Silvia Chiassai: “I fatti sono molto chiari”

Non si placa la polemica tra il presidente della Provincia di Arezzo Roberto Vasai e la consigliera provinciale Silvia Chiassai Martini. Oggetto del contendere, le condizioni finanziarie dell’ente e l’acquisto del complesso di Rondine. Dopo la replica di Vasai, nelle ultime ore è tornata di nuovo a parlare la Chiassai, che ha ribattuto alle accuse del presidente (“La consigliera è rimasta in aula solo mezzora”) precisando che si è dovuta assentare per un impegno che aveva, in qualità di sindaco, in Regione. Impegno legato al collegio di vigilanza e fissato da tempo.
“Essendo una e non trina – ha chiarito – , ho voluto comunque essere presente per far evidenziare, a nome del gruppo che rappresento, le gravi criticità in cui versa la Provincia, che ha ricevuto le briciole dal Governo come avevamo già sostenuto. Del resto – ha proseguito – non è una nostra invenzione che è stata assegnata ad Arezzo una cifra al di sotto del milione e mezzo di euro rispetto ad altre Province, vedi Grosseto, il cui presidente è riuscito ad ottenere ben altre cifre. Basta fare due conti”.
La Chiassai ha quindi ricordato che, per l’ennesima volta, non si è stati in grado di approvare il Bilancio di Previsione nei tempi e la Provincia è dovuta ricorrere anche quest’anno all’esercizio provvisorio di bilancio, con un Previsionale 2017 approvato con il parere negativo del Collegio dei Revisori per il mancato rispetto degli obiettivi di finanza pubblica. “Sono state tamponate le difficoltà economiche – ha aggiunto – facendo ricorso a misure straordinarie finanziarie e contabili. Il Presidente Vasai quando pensa di iniziare una programmazione concreta e strutturata degli interventi? I fatti dimostrano che non ha mai contrastato con forza gli autori politici di questa grave situazione, ora magari proverà a scaricare le responsabilità sul nuovo Governo? Ho capito anche che per il Presidente Vasai e la maggioranza – ha continuano la Chiassai – , è più importante spendere soldi in beni privati per fare convegni e formazione, piuttosto che pensare alle scuole e alle strade. Forse è lui che non ha capito che prima si pensa alla sicurezza dei cittadini, poi ai grandi progetti. Finalmente ci sono consiglieri che capiscono, vedono ed hanno il coraggio di portare alla luce le questioni”.
La consigliera ha poi invitato Vasai a verificare le sue presenze in consiglio provinciale, gli interventi e il numero delle interrogazioni. Riguardo alla questione Rondine, la Chiassai si è poi chiesta per quale motivo l’atto è stato ritirato se il presidente era così convinto dell’operazione.

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