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La salute mentale a 40 anni dalla Legge Basaglia. Riflessioni sulle esperienze realizzate in Valdarno

Saranno trenta giorni di riflessione e di approfondimento tra psichiatria, storia, arte, teatro. Iniziative multiple che interesseranno anche il Valdarno nelle quali si discuterà di come è stato possibile cambiare gli approcci alla salute mentale e cosa resta ancora da fare, a 40 anni dalla Legge Basaglia.
“Tra Arezzo e Valdarno – ha commentato Enrico Desideri, direttore generale Asl – sono numerose le esperienze relative alla Salute mentale che abbiamo realizzato e che stiamo portando avanti, grazie alla sinergia con tanti soggetti del territorio, che ringrazio. Per fare un’analisi del momento storico, di quanto fatto e di quanto c’è ancora da fare in questo ambito, – ha aggiunto – è stato predisposto un calendario di eventi nelle prossime settimane”.
Il filo conduttore del programma è riflettere su come è stato possibile cambiare la salute mentale in questi 40 anni. Sono stati tanti interventi di inclusione. Oggi il fenomeno della vulnerabilità sociale è in crescita e si porta dietro un aumento della disuguaglianza e del disagio psichico. “Una comunità accogliente – ha detto Desideri – è il luogo dell’inclusione, è il luogo in cui gli interventi sono più efficaci e comportano una minore spesa sanitaria, come succede sempre quando si parla e si attua la prevenzione”.
Come ha poi ricordato il direttore della Cooperativa Koinè Paolo Peruzzi, oggi il contesto sociale è segnato dal riemergere di pulsioni alla esclusione e alla segregazione, nonché dal fiorire di numerose quanto rilevanti minacce alla coesione sociale. E’ quindi necessario che la difesa della salute mentale come diritto di cittadinanza passi anche dal rafforzamento di alleanze sociali e di comunità, che agiscano sull’idea di salute mentale come bene comune, cioè come bene che la comunità stessa è chiamata a presidiare, difendere, generare e rigenerare al fianco dei servizi sanitari e sociali pubblici.
“Del resto – ha aggiunto Peruzzi -, è quello che assieme all’Azienda Sanitaria locale, al DSM ed alle amministrazioni locali, abbiamo prodotto in Valdarno: servizi, programmi ed azioni mirate a coinvolgere le persone, le famiglie, gli attori sociali e le intere comunità in progetti per lo sviluppo locale, l’abilitazione, l’inclusione, l’integrazione lavorativa”.
Si è poi passati a raccontare esperienze come quella della socio riabilitazione, di Betadue (che è nata in questo alveo), della Fabbrica di Cioccolato e del Patto del Valdarno per la salute mentale.
“E’ più che necessario riportare l’attenzione generale sui temi della salute mentale – ha detto poi Elisabetta Truglia, direttore UF Salute mentale Zona Valdarno – . Va ricreata una cultura diffusa e gli eventi programmati sono in grado di dare un contributo. Non solo con i due convegni, il 20 ad Arezzo e il 26 a Terranuova, ma anche con le altre iniziative che vanno dall’arte al teatro, dall’agricoltura sociale agli interventi nelle scuole”.
Fondamentale è poi il coinvolgimento e il protagonismo delle comunità locali. Da qui, anche il patrocinio dei Comuni di Area Vasta. Le alleanze a livello territoriale, come ha ricordato Sauro Testi, Coordinamento Patto territoriale della salute mentale per Koinè, sono in grado di produrre i processi di cambiamento.
Ecco infine il calendario degli appuntamenti di questo mese dedicato alla salute mentale ed allo sviluppo sociale in Valdarno. Il primo è “Tra il bianco e il nero, mille colori”, esposizione dei dipinti dell’atelier di pittura e asta di solidarietà per il sostegno dell’attività di pittura della salute mentale. Dal 7 al 14 aprile negli esercizi commerciali del Corso Italia di San Giovanni Valdarno e il 14 aprile, alle ore 17, con una esposizione nella Biblioteca comunale di San Giovanni Valdarno.
La centralità delle famiglie è invece il motivo della festa organizzata nella fattoria di Ramarella, nel comune di Pergine Valdarno. “Nella vecchia fattoria” è in programma per le ore 11.30 di sabato 7 aprile.
Dalle famiglie agli studenti con “Da Basaglia a Pirella: quando il cuculo fa il nido a scuola”, una serie di incontri sulle esperienze per la salute mentale seguite alla chiusura del Manicomio di Arezzo. Quattro gli appuntamenti tra cui quelli di mercoledì 11 aprile, ore 8.30, alla Scuola Magiotti di Montevarchi e di venerdì 13 aprile, alle ore 8.10, nel Liceo Scienze Umane di San Giovanni Valdarno. Sempre per il 13 aprile, ma alle 18.30 nella parrocchia di Sant’Andrea di Montevarchi, “Ho intravisto l’unicorno”, spettacolo teatrale degli adolescenti a conclusione del laboratorio teatrale.
Da ricordare poi un convegno in programma a Palazzo Concini a Terranuova Bracciolini alle ore 15 del 26 aprile. Un seminario sull’esperienza di salute mentale in Valdarno che vedrà protagonista anche la Conferenza dei sindaci di zona.
La serie di eventi si chiuderà il 2 e il 3 maggio con uno spettacolo della compagnia teatrale I Giocarelloni che, in collaborazione con l’associazione di promozione sociale Aldebaran, presenterà “Leggero come…”, percorso teatrale per le scuole dell’infanzia del Comune di Terranuova Bracciolini.

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