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Confcommercio lancia “We love shopping sottocasa” per sostenere i negozi di vicinato. Dati preoccupanti per il settore in Valdarno

Si chiama “We love shopping sottocasa” la nuova campagna promozionale che la Confcommercio della provincia di Arezzo lancia a sostegno dei negozi di vicinato.
Dall’indagine dell’associazione di categoria sui dati della Camera di Commercio di Arezzo risulta che nell’arco di nove anni, dal 2009 al 2017, in provincia il commercio al dettaglio ha perso in totale 157 imprese: erano 3.990 a fine 2009, sono diventate 3.833 nello scorso dicembre. Un calo complessivo intorno al 4% spalmato su quasi tutti i comuni.
In generale il bilancio è negativo per tutte le vallate e a soffrire di più per le chiusure è stato il Valdarno dove sono scomparse ben 64 attività di vicinato,
Stando ai valori percentuali rientra tra i centri più in sofferenza Pergine (-28%), ma in valori assoluti la “maglia nera” va a San Giovanni che guida la classifica negativa con -19; Montevarchi e Bucine al quarto e quinto posto (-15) seguite da Loro Ciuffenna.
Laterina e Castiglion Fibocchi, invece, registrano un saldo positivo tra negozi aperti e cessati anche se di una sola unità.
“Il nostro è un appello ai cittadini – ha spiegato la presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini illustrando la campagna. Se vogliamo salvare il piccolo commercio dobbiamo mobilitarci perché senza i servizi offerti dai negozi le città sono morte. I consumatori hanno un ruolo importante perché acquistare è un atto politico: quando scelgo cosa comprare e dove comprarlo, io influisco sul futuro del mio territorio e sono responsabile di quello che accadrà in futuro. Se non vogliamo che tante attività abbassino definitivamente le saracinesche, dobbiamo tornare a fare shopping anche nelle ‘botteghe’, come un tempo”.
“La rete distributiva tradizionale sta attraversando un periodo complesso”, ha sottolineato la vicedirettrice della Confcommercio aretina Catiuscia Fei. “Gli esercizi sono in calo, soprattutto nei piccoli centri, i commercianti fanno fatica ad andare avanti, stretti tra la crisi dei consumi interni, la competizione sempre più agguerrita della grande distribuzione e nuovi canali di vendita, la difficoltà di stare al passo con un mercato in costante cambiamento e una burocrazia farraginosa”.
“Il quadro è certamente critico ma vogliamo guardare al futuro con quella fiducia e quell’ottimismo che sono nel dna degli imprenditori”, ha ripreso la presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini. “Ai nostri concittadini, così come alle istituzioni locali chiediamo però la collaborazione. I negozi sono utili sotto tanti punti di vista: oltre a dare servizi, sono un punto di riferimento importante a livello sociale e fungono da presidio del territorio. Le nostre strade sono più sicure quando sono illuminate dalle vetrine dei negozi aperti. Non lasciamo che queste luci si spengano”.

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