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Fatti di Levane. Parla Enrico Gabbrielli, coordinatore toscano del settore giovanile scolastico Figc. “I ragazzi la componente più sana”

“Sono rimasto esterrefatto. Ma non più di tanto, perché ormai certi aspetti del mondo del calcio giovanile non ci meravigliano più. Mi riferisco al comportamento di alcuni genitori sugli spalti e a quello di alcuni tecnici e dirigenti. Per fortuna i ragazzi rappresentano l’aspetto più positivo perché generalmente non trascendono mai in episodi di questo tipo”. Parole di Enrico Gabbrielli, coordinatore del settore giovanile scolastico del Comitato regionale Toscano della Figc, intervenuto non tanto e non solo per commentare i fatti di Levane, ma anche per affrontare il tema dell’educazione sportiva all’interno del mondo giovanile. Riflettori puntati, in questo caso, sugli adulti.
“Sono loro che qualche volta vanno educati – ha detto – . Come? Noi organizziamo nell’arco dell’anno corsi di comportamento per tecnici e dirigenti, ma facciamo anche delle riunioni con i genitori. Ma in questo caso non possiamo essere noi ad organizzarle, ma il tramite deve essere la società. La società ci chiama e noi, che abbiamo sia un equipe di tecnici di riferimento che di psicologi, ci presentiamo facendo informazione. L’Atletico Levane Leona, tra l’altro, è una scuola calcio riconosciuta – ha proseguito Gabbrielli – e nell’arco dell’anno organizza una serie di incontri a cui sono invitati anche i genitori. Certo, se le famiglie non partecipano la società può fare poco”. I
l responsabile Figc ha poi ricordato che il Comitato Regionale Toscano, settore giovanile scolastico, all’inizio dell’anno richiede alle scuole calcio d’elite e a quelle riconosciute un documento che si chiama patto formativo. La società, in pratica, deve illustrare ai genitori quali sono i diritti e i doveri. I fenomeni di turbolenza negli stadi, in Toscana non sono in aumento.
“Certo – ha aggiunto Gabbrielli – episodi di violenza come quello di Levane credo non siano mai successi qui da noi, almeno per quello che mi ricordo io. Se questo genitore c’aveva qualcosa da dire, poteva tranquillamente rivolgersi alla società, in questo caso al responsabile della scuola calcio. Quindi – ha proseguito – qualunque sia stato il motivo dell’aggressione, questa è assolutamente ingiustificabile, perché non è con la violenza che si risolvono le questioni. Quello che mi ha fatto riflettere – ha concluso Enrico Gabbrielli – è che, purtroppo, questi episodi avvengono nella vita di tutti i giorni, per cui la violenza è un seme che si sta allargando. Basta vedere quello che sta succedendo all’interno delle scuole. Certo, nel mondo dello sport, nel quale alcuni valori si devono portare avanti in maniera tangibile, questi fatti sono ancora più gravi”. Il coordinatore Figc ha infine parlato della possibile denuncia a carico del genitore. “I fatti sono avvenuti all’interno del recinto di gioco – ha detto – per cui per procedere a querela di parte sarà necessario l’ok della Federazione”.

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