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Novità in vista per la Toscana Tabacchi di Ambra

Due gruppi imprenditoriali sarebbero interessati ad acquisire l’area della Toscana Tabacchi di Ambra che presto potrebbe anche essere inserita dalla Regione nel piano di recupero dei siti degradati da bonificare.
Si profilano nuovi scenari per il riassetto della zona produttiva abbandonata da anni, dopo il fallimento della società che trasformava il tabacco, e tornata più volte alla ribalta della cronaca per lo stato di degrado dei tetti in eternit dei capannoni. 29 mila metri quadri che nel corso del tempo hanno registrato cedimenti e creato non poco allarme tra i residenti del paese.
“Abbiamo firmato due ordinanze – ricorda il sindaco di Bucine Pietro Tanzini – e stiamo operando per il recupero e lo smaltimento delle porzioni di copertura in amianto cadute. Nei giorni scorsi, inoltre, si è riunito il tavolo tecnico regionale per valutare l’inserimento delle superfici nell’apposito piano di risanamento sviluppato dall’ente toscano. Il primo step in questa direzione sarà l’incontro, previsto il prossimo 30 maggio, del gruppo di lavoro composto dai nostri tecnici e dai loro colleghi di Arpat, Asl e Regione per individuare i principali interventi da compiere: dall’indagine geologica sui 6 mila metri quadri scoperti, dove erano presenti cisterne di gasolio, alla classificazione dei rifiuti, comprese le lastre dei tetti. Un passo indispensabile per tracciare il quadro esatto della situazione e mettere nero su bianco le azioni necessarie per la bonifica”.
Ambiente e non solo, perchè i capannoni potrebbero tornare a produrre grazie a una novità che è maturata sul fronte giudiziario: “Il 15 maggio scorso – riprende Tanzini – l’ufficio esecuzioni immobiliari ha emesso un’ordinanza nella quale certifica la rinuncia del creditore procedente, un istituto di credito, all’area. Da ora in poi rimane quindi attiva soltanto la procedura fallimentare e chiunque potrà presentare un’offerta. Gli acquirenti non mancano. Abbiamo avuto incontri informali – conclude – con alcune realtà imprenditoriali interessate al rilancio del sito: una vorrebbe trasformarla in un polo logistico a servizio delle aziende del territorio, l’altra destinarla alla produzione di energia attraverso il fotovoltaico, utilizzando gli enormi spazi delle coperture per installarvi i pannelli solari. Al momento siamo ancora ai preliminari, ma qualcosa si sta muovendo e seguiremo con fiducia l’evolversi dei contatti”.

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