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Patrocini al Toscana Pride: esposto alla Corte dei Conti dell’associazione Difesa dei Valori Valdarno

Un esposto alla Procura della Corte dei Conti di Firenze contro la Regione, i Comuni, le Province che hanno concesso il patrocinio al Toscana Pride.
Lo ha presentato alcuni giorni fa l’associazione Difesa dei Valori Valdarno.
Nel mirino finirebbero gli amministratori di Terranuova, Cavriglia, Loro Ciuffenna, San Giovanni, Rignano sull’Arno e Figline Incisa che da tempo hanno aderito alla manifestazione in programma a Siena il 16 giugno.
L’associazione, presieduta da Filippo Fiani, ha chiesto alla magistratura contabile di verificare “se i patrocini, anche se gratuiti, che prevedono la partecipazione di assessori e sindaci con fasce e gonfaloni, non siano lesivi del diritto dei cittadini a non sentirsi rappresentati da una manifestazione che esplicitamente chiede la legittimazione della poligamia, la ridefinizione di famiglia, l’adozione per single e coppie di ogni tipo, la legalizzazione dell’utero in affitto e delle pratiche di inseminazione ancora vietate dalla legge 40 anche nella loro pubblicizzazione e tanti altri “diritti civili”, a parer loro, assolutamente necessari”.
“Pur rispettando il diritto di tutti a manifestare liberamente il proprio pensiero – scrive Fiani – crediamo sia illegittimo patrocinare e sovvenzionare manifestazioni così nettamente contrarie alle leggi dello Stato; anche con patrocini gratuiti, utilizzando soldi pubblici nel lavoro svolto dalla giunta e dal personale amministrativo, nella pubblicità e nella messa a disposizione di spazi e servizi. Nei casi più gravi come la pubblicizzazione della gestazione per altri o utero in affitto, si compie peraltro un illecito ancora più grave con il patrocinio ad attività che prevedono sanzioni consistenti (legge 40/2004 cit.) e addirittura la pena della reclusione”.

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