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Figline. Il 50enne accoltellato era in stato di shock emorragico. Salvato con un delicatissimo intervento al Serristori

Il 50enne figlinese vittima, la notte scorsa, di un’aggressione a colpi di coltello non è morto solo grazie ad un intervento salvavita dell’equipe chirurgica medico-infermieristica dell’ospedale Serristori, che ha fatto fronte ad una situazione quasi disperata.
L’uomo è infatti arrivato al Pronto Soccorso in stato di shock emorragico con ferite multiple di arma da taglio sul corpo. Generalmente le urgenze chirurgiche vengono trattate all’ospedale Santa Maria Annunziata ma i medici della Medicina Interna e d’Urgenza del Serristori, che è diretta dal dottor Andrea Bribani, hanno ritenuto che a causa dell’instabilità emodinamica, l’uomo non potesse essere trasportato.
Hanno quindi tentato il tutto per tutto, attivando immediatamente il personale reperibile per le esigenze che il caso richiedeva. Con tempestività il medico internista di guardia presente in Pronto Soccorso, Costanza Fiorelli, l’anestesista Roberto Cipriani e il personale infermieristico hanno diagnosticato la presenza di un emoperitoneo e di uno pneumotorace.
Il paziente è stato quindi trasportato in sala operatoria e l’equipe chirurgica composta dai medici Patrizio Fratini e Iacopo Monaci e dall’anestesista Simone Cipani, è stato sottoposto a un delicatissimo intervento chirurgico e successivamente trasferito nella terapia sub intensiva dell’ospedale. Solo nel primo pomeriggio di oggi l’uomo, che è fuori pericolo, è stato trasferito in terapia intensiva all’ospedale Santa Maria Annunziata. “Si esprime soddisfazione per l’efficienza e l’impegno dimostrato nella gestione del caso – ha detto Giancarlo Landini, direttore dipartimento specialistiche mediche – sapendo soprattutto le difficoltà che si creano nell’operare, in maniera più complicata, in presidi come il Serristori”.

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