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Oggi incontro a Roma sulla Bekaert. Ancora un niente di fatto. La Cisl: “Così è impossibile trattare”

Il tempo passo e la situazione dello stabilimento Bekaert di Figline continua a non sbloccarsi. Anzi, più passa il tempo e più diventa difficile trovare una soluzione. Oggi, al Ministero dello Sviluppo Economico, si è tenuto un nuovo incontro. Assente il Ministro Di Maio, non c’erano neanche il sindaco di Figline e Incisa Giulia Mugnai e il Governatore della Toscana Enrico Rossi. Ma sia il comune, con l’assessore Sauro Testi, sia la Regione, erano comunque rappresentati sia nella parte politica che tecnica. Al tavolo, ovviamente, anche le organizzazioni sindacali. Ed è stato un niente di fatto, al punto che la Cisl, con il segretario regionale Alessandro Beccastrini, ha dato una sorta di ultimatum all’azienda. “Se non fa uno sforzo sui tempi è davvero impossibile trovare un accordo, anche per noi che vorremmo iniziare ad entrare nel merito della trattativa. Se rimane la pregiudiziale della chiusura al 4 settembre davvero è impossibile trattare”, ha detto il sindacalista valdarnese.
L’azienda, come ha ricordato la Cisl, ha presentato il documento atteso, ma resta ferma alla data di chiusura del 4 settembre, entro la quale chiede di trovare l’accordo, proponendo solo altri 30 giorni di tempo per chiudere tutta la procedura. Si arriverebbe così a inizio ottobre. Un orizzonte di tempo che secondo la Fim Toscana non può bastare a trovare un compratore e mettere in piedi un credibile progetto di reindustrializzazione dell’area, che per il sindacato resta l’unico obiettivo perseguibile.
“Abbiamo ribadito la nostra richiesta di sospendere la procedura per poter trattare – ha aggiunto Baccastrini – . Per noi è una pregiudiziale imprescindibile. I rappresentanti italiani di Bekaert si sono solo impegnati a riferire ai vertici belgi. Nei prossimi giorni la Fim Toscana chiederà anche un pacchetto di ore di sciopero da attuare nello stabilimento Bekaert di Cagliari, a sostegno della nostra vertenza.”
Mercoledì prossimo, alle 17, si svolgerà una nuova assemblea in fabbrica a Figline, per riferire ai lavoratori e decidere la strada da prendere.

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