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Anche la Centrale di S. Barbara progettata da Morandi, il “padre” del ponte crollato a Genova

Anche il Valdarno ha un’opera di Riccardo Morandi, l’ingegnere che ha progettato il ponte crollato ieri a Genova. E’ la centrale Enel di Santa Barbara, nel comune di Cavriglia, considerata uno dei più importanti esempi di architettura industriale contemporanea in Toscana.

La centrale di S. Barbara è stata progettata per una potenza complessiva di 340.000 kW circa e costituisce la prima delle centrali studiate da Riccardo Morandi e una delle più grandi attualmente in funzione in Italia.

Fu realizzata dalla Società Elettrica Selt-Valdarno e dalla Società Romana di Elettricità nei primi anni cinquanta del secolo scorso per sfruttare i giacimenti di lignite nell’area di Castelnuovo dei Sabbioni. Determinato il luogo della costruzione e decisa la potenza da installare (250 MW in origine), fu dato incarico alla S. A. Brown, Boveri & Co. di Baden (Svizzera), come società capo-commessa, di preparare il progetto esecutivo e di provvedere alla fornitura e al montaggio dell’impianto. A questa società si unirono, come associate, la S.A. Babcock & Wilcox di Oberhausen (Germania) e la Tecnomasio Italiano Brown Boveri di Milano, per la fornitura dei generatori di vapore e della loro apparecchiatura ausiliaria. Allo Studio Tecnico dell’ingegner Riccardo Morandi venne affidata la progettazione delle opere civili, cioè del fabbricato principale collegato alla caldaia e degli altri corpi di fabbrica necessari, nonché delle grandi torri di refrigerazione. I lavori ebbero inizio il 7 gennaio 1956 e il 9 aprile 1956 presero il via le opere civili. L’inizio del montaggio degli impianti è datato al 9 gennaio 1957, mentre la messa in opera dei turbogruppi avvenne il 28 dicembre 1957 (gruppo Nord) e il 2 maggio 1958 (gruppo Sud).

L’impianto nei primi anni sessanta passò di proprietà all’Enel, allora ente statale. Con l’esaurimento della lignite la struttura fu trasformata negli anni ’90 in centrale a gasolio. Attualmente il sito è stata smantellato e rimodernato con un impianto a ciclo combinato a gas metano da 356 MW di potenza installata. Dell’impianto precedente sono rimaste solo le torri di raffreddamento e la sala macchine.

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