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Il Governatore Rossi con i lavoratori Bekaert a Milano: “La Pirelli deve sentirsi moralmente impegnata”

Questa mattina, alla manifestazione dei lavoratori della Bekaert a Milano, sotto la sede della Pirelli, era presente anche il Governatore della Toscana Enrico Rossi, che ha chiamato in causa il gruppo della Bicocca. “So bene che noi non abbiamo nessun titolo giuridico nei confronti della Pirelli – ha detto – ma questa multinazionale deve sentirsi moralmente impegnata nei confronti dei lavoratori della Bekaert che fino a quattro anni fa producevano per lei. È anche grazie a loro che la Pirelli è diventata grande”.
“Sono qui – ha detto Rossi rivolgendosi ai manifestanti – per abitudine e per passione. Per me é sempre stato normale stare dalla parte dei lavoratori ed occuparmi dei loro problemi, perché dove il lavoro e loro stessi sono maltrattati, lì occorre esserci. Chi lotta per difendere il proprio posto di lavoro non deve essere lasciato solo”.
Rossi, insieme alla sindaca di Figline Giulia Mugnai e al rappresentante della città metropolitana Semplici, ha chiesto di essere ricevuto dalla direzione aziendale, ma senza risultato. “Il Ministro Di Maio – ha aggiunto – mantenga la promessa fatta ai lavoratori e faccia approvare il decreto che concede la cassa integrazione per cessazione di attività. E che “lo faccia urgentemente altrimenti il 4 di ottobre i licenziamenti diventeranno effettivi e tutto sarà stato inutile”.
Il Governatore della Toscana ha poi chiesto più tempo per poter procedere alla reindustrializzazione del sito di Figline. Una reindustrializzazione che, ha specificato, deve partire dal riutilizzo di quello stabilimento e dalla riassunzione di tutti i 318 lavoratori. “Noi possiamo favorire questo processo, impiegando allo scopo fondi europei, ma ciascuno – ha proseguito – deve fare la sua parte. Venerdì 21 saremo al Ministero per lo sviluppo economico e mi attendo che ci sia anche Pirelli. Ha perfino aumentato le sue commesse di steel cord, garantendo altri utili alla Bekaert, ha quindi strumenti per farsi sentire e in questa vicenda può giocare un ruolo. Ci appelliamo dunque alla responsabilità morale e sociale che ogni impresa deve sentire. Chiediamo che la multinazionale Pirelli si senta moralmente impegnata a dare una mano”.
Non è mancata una stilettata alle istituzioni europee. E’inaccettabile – ha detto – che i lavoratori italiani siano messi in competizione con quelli rumeni e se l’Europa privilegia i mercati finisce per essere nemica del lavoro, mentre invece dobbiamo puntare a che sia applicato il primo articolo della nostra Costituzione. E in una Repubblica fondata sul lavoro non si possono maltrattare i lavoratori mandando alle loro case le lettere di cessazione attività”.

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