Cerca
Close this search box.

Figline Incisa, sul caso della Presidente del Consiglio Simoni il M5S annuncia un’interrogazione alla Camera e una mozione in Regione

Una vicenda che va avanti da mesi e che non sembra destinata ad esaurirsi qui, quella della sfiducia della ex presidente del Consiglio Comunale di Figline Incisa Cristina Simoni. La querelle è iniziata a maggio, per arrivare poi allo scorso mese di luglio quando appunto nella seduta consiliare del 12 Cristina Simoni fu sfiduciata. Il nuovo presidente del Consiglio Comunale è Sandro Sarri, eletto venerdì 14 settembre. Ma al Movimento 5 Stelle alcuni aspetti della vicenda non quadrano e il Capogruppo Naimi annuncia che Il M5S presenterà una interrogazione alla Camera e una mozione in Consiglio regionale tramite il deputato Francesco Berti e i consiglieri toscani Gabriele Bianchi ed Andrea Quartini.
Lorenzo Naimi dal canto suo ripercorre i fatti: “ricordiamo che in data 3 maggio 2018 presso il Comune di Figline e Incisa Valdarno, in provincia di Firenze, l’allora Presidente del Consiglio comunale sarebbe stata aggredita verbalmente e poi spintonata da un assessore prima della seduta del consiglio comunale. Il fatto sarebbe avvenuto probabilmente a seguito del rifiuto della Presidente di avallare le decisioni della giunta municipale in tema di finanziamenti ad alcune associazioni, decisioni che anche secondo il Presidente della Commissione Bilancio, risultavano essere in evidente contrasto con lo Statuto comunale.”

“A seguito di tale episodio, nel mese di luglio -continua Naimi- la Presidente ha presentato formale denuncia presso la Procura della Repubblica di Firenze. Inaspettatamente, il 4 luglio 2018 il segretario dell’unione comunale ha invitato la stessa a dimettersi, paventando, in caso contrario, la presentazione di una mozione di sfiducia in consiglio comunale.
Solo qualche giorno più tardi, il 16 luglio, la Presidente ha subito minacce di morte e solo una settimana dopo i membri della maggioranza (in assenza della Presidente e delle forze di opposizione e con totale noncuranza dell’avvenuta revoca della convocazione del Consiglio stesso) hanno provveduto all’immediata revoca della Presidente del Consiglio, nel corso di una contestata seduta consiliare, la cui procedura è stata considerata illegittima dalle forze di opposizione ed è tutt’oggi oggetto di giudizio da parte dell’autorità amministrativa.”A tale proposito lo stesso Naimi si è rivolto direttamente al Prefetto di Firenze, denunciando una serie di presunte irregolarità.Sui medesimi fatti la Presidente del Consiglio, che è stata oggetto della revoca dall’incarico istituzionale, ha presentato il 30 agosto scorso un ricorso al Tribunale Amministrativo della Toscana, in cui sono state evidenziate presunte e numerose illegittimità sia di diritto che di merito.

“In attesa che venga effettuata un’attenta verifica da parte della Prefettura di Firenze, onde accertare l’eventuale rischio della sussistenza di ‘violazione di legge, anche il deputato livornese Francesco Berti ha espresso tutta la sua vicinanza alla Presidente del consiglio comunale e si è impegnato a portare il caso alla Camera dei Deputati, presentando un’interrogazione a risposta immediata appena possibile- annuncia il consigliere 5 Stelle. Allo stesso modo i consiglieri Bianchi e Quartini hanno predisposto una mozione dove, da un lato, esprimono solidarietà alla Presidente del Consiglio e la ferma condanna di qualunque atteggiamento minatorio e violento, dall’altro lato, impegnano la Giunta Regionale ad attivarsi nelle sedi competenti per comprendere se il Prefetto di Firenze è a conoscenza di questa situazione e se intende prendere provvedimenti volti a ripristinare la massima trasparenza e legalità all’interno dell’assemblea comunale.”

Articoli correlati